[an error occurred while processing the directive] [an error occurred while processing the directive]
 
CONFRONTI

 

 

 

     
     

Gli scienziati e l'embrione

lunedì 20 settembre 2004 17.28

Ed.
> Ennesimo ridondante soliloquio con i soliti inutili argomenti.

Massimo:
Ennesima fuga dal confronto sui contenuti. Forse avevi fame e sei andato
anche tu a mangiare. Quando sei riposato prova a rispondere.

> Il punto è uno: una cellula non è una persona.

Il punto è un altro: un embrione non è una cellula ma un sistema vivente
formato da cellule.

> come una lettera non è un libro...
come una goccia non è un oceano...

Una cellula che compone l'embrione è una sua parte.

> Tutto il resto sono tue elucubrazioni.

MIE??? Vediamo:

1. Comitato nazionale di bioetica:
«Gli embrioni umani sono vite umane a pieno titolo»

2. Angelo Vescovi, direttore del centro delle staminali del San Raffaele di
Milano:

«Sono ateo e ne faccio una questione di ragione, non di religione: il discorso sull'embrione per me riguarda l'uso di una vita umana allo scopo di ottenere delle parti di ricambio. E con la clonazione si complica il quadro. I problemi che si creano col rigetto dimostrano chiaramente che le cellule ottenute dalla soppressione dell'embrione sono estranee al ricevente, appartengono a un'altro soggetto... Pensare che ci sono fazioni che si strappano le vesti per gli Ogm, però se si tratta di distruggere una vita umana e asservirla alla mercificazione, allora cala il silenzio».
(fonte Zenit)

«"Ma un embrione di sette giorni è un essere umano?", così risponde: "Per la biologia, sì. La vita nasce all'atto della formazione dello zigote, ovvero con la fecondazione. Da quel momento in poi c'è un essere umano. [...] E la mia analisi non si basa su una logica religiosa. A me, scienziato illuminista, la ragione dice due cose: che gli embrioni sono esseri umani e che crearli per poi distruggerli è una sconfitta. [...] La discussione in materia di clonazione terapeutica riporta sempre allo stesso punto: l'embrione è o no un essere umano? La biologia non mi può dire che non lo è".
(fonte L'Espresso)

3. Renato Dulbecco, premio nobel per la medicina per gli studi sulle cellule
tumorali:

«La questione fondamentale è sempre la seguente: come ottenere queste cellule staminali? È infatti evidente che se dobbiamo curare l'uomo non possiamo prendere queste cellule staminali dal topo. Necessariamente dobbiamo prendere delle cellule umane. Ma come ottenerle? Dagli embrioni? Ma questo è assolutamente impossibile, perché esistono ragioni etiche molto serie per non farlo...

...Possiamo allora affermare che con l'utilizzazione delle cellule staminali [adulte] i conflitti tra scienza e società verranno finalmente eliminati? A mio parere la risposta è indubbia ed è positiva: questa scoperta ci permette di superare un ostacolo molto grave, soprattutto sul piano etico. Il conflitto tra scienza e società non poteva che essere molto forte quando si pensava, come abbiamo visto, di dover utilizzare cellule staminali ricavate direttamente dagli embrioni umani vivi che dovevano essere soppressi. Ora,
invece, questo conflitto non ha più ragion d'essere e, pertanto, non dovrebbe più insorgere tranne forse che in qualche caso del tutto particolare e, forse, solo con determinati credi religiosi poiché secondo il metodo che ho descritto, tramite il sangue del cordone ombelicale, le cellule staminali vengono ricavate direttamente dal midollo osseo. Esiste inoltre un altro notevole vantaggio che non va trascurato. Quando si
adoperano delle cellule staminali di un individuo adulto occorre ricordare che queste cellule risultano essere identiche, dal punto di vista immunologico, alle cellule della persona che le dona. In questo caso, dunque, sembrerebbe proprio risolto anche il grave problema del rigetto».
(in "Scienza e società oggi, Bompiani, 2004)

4. Dulcis in fundo ecco che ne pensa Peter Singer, amico di alcuni
colistieri:

«È possibile dare all'espressione "essere umano" un significato preciso, usandola come equivalente di "membro della specie Romo sapiens". L'appartenenza di un essere a una specie è determinabile scientificamente esaminando la natura dei cromosomi nelle cellule dell'organismo vivente. In questo senso, non c'è dubbio che sin dai primi momenti della sua esistenza un embrione concepito da uno spermatozoo e un ovulo umani sia un essere umano... »
(in "La vita come si dovrebbe", il Saggiatore, 2001)

Come vedi sono in una buona compagnia di "elucubratori".

> E l'effetto pratico non consentendo la scelta degli embrioni sani al posto
di quelli malati è di mettere al mondo una persona sana al posto di una
malata.

Articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea:
"Diritto all'integrità della persona
1. Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
2. Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare
rispettati:
- il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le
modalità definite dalla legge
- il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi
come scopo la selezione delle persone ...

Relazione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti fondamentali
nell'Unione europea (2003):

« Considerazioni che rappresentano una minaccia ai diritti fondamentali
delle persone disabili:
[...] - nel settore della bioetica, va aumentando il rischio di eugenetica e
di diagnosi prenatali discriminatorie (discriminazione su base genetica,
predisposizioni genetiche, banche dati di DNA, implicazioni a livello
assicurativo e occupazionale). L'articolo 6 della dichiarazione sul genoma
umano e i diritti dell'uomo dell'UNESCO, del 1997, recita: "Nessuno deve
essere oggetto di discriminazione basate sulle proprie caratteristiche
genetiche, che abbiano per oggetto o per effetto quello di ledere i diritti
individuali, le libertà fondamentali ed il riconoscimento della propria
dignità." Le organizzazioni di disabili chiedono che siano introdotte
maggiori salvaguardie regolamentari per quanto concerne le pratiche
bioetiche e la rappresentazione di organizzazioni di disabili presso gli
organismi e comitati etici esistenti a livello sia nazionale che UE.»

> Non di uccidere un malato - solo di scegliere, tra una cellula sana e una
malata, di far nascere quella sana.

Purtroppo non è così. Se fosse così, secondo te con quale criterio ci si
opporrebbe a scegliere tra una *cellula* sana e una malata? Non avviene già
nella normale medicina e con un normale intervento chirurgico in cui si
elimina la parte malata per salvare la persona? Nel caso dell'embrione si è
in presenza di una vita umana al suo inizio (vedi sopra). I criteri
discriminatori che riporti nella scelta tra sano e malato sono poi quelli
che ghettizzano il malato nella società. Se non sappiamo trovare dignità al
malato cosa facciamo con le centinaia di milioni di malati? Che società
vogliamo costruire?

> Te invece proponi che si faccia a caso, e se capita di uccidere la cellula
sana e far nascere quella malata così sia...

Nessun uccidere. Si impiantano gli embrioni e si lascia un margine alla
natura. Ti ripeto che se il tasso di malatie genetiche fosse così
terroristicamente elevato, la PMA sarebbe da proibire. Se inoltre si deve
fare terapia genica per guarire un embrione malato si faccia.

> E' aberrante e lo sai anche te, a pelle,

E' aberrante la situazione in cuii ci caccia la megalomania tecnica. Se non
sappiamo portare le conseguenze dei nostri atti non compiamoli.

> ma poi la "dottrina" che segui ti spinge a fare elucubrazioni
segamentalsitiche che diano di nazisti a quelli
che scelgno le cellule...mentre in fin della fiera il malvagio sei tu che
preferisci far nascere persone malate al posto di persone sane.

Veramente ci sono dei genitori che con tanta voglia decidono di avere un
figlio. E' normale che si desideri e speri che tutto vada bene ma trovo
immorale che si elimini un figlio cercato perchè malato. Sparta. E
l'evoluzione della civiltà? E il progresso sociale? Siamo ancora a Sparta.

> P.S.
Anch'io penso che il ricorso all'adozione possa togliere un po' di dolore
dal mondo, ma capisco anche chi vuole avere un figlio che senta suo sin
dalla gestazione, che abbia almeno parte del proprio codice genetico.
E comunque non voglio imporre ad altri scelte che magari farei io (come
l'adozione), differentemente da te e gi altri clericofascisti

Veramente l'eugenetica è nazista DOC.

> che volete imporre per legge la vostra visione etico-religiosa anche a chi
non è d'accordo

Quindi tu non impediresti mai a un pedofilo di fare i suoi giochetti perchè
il tuo non farlo non può essere imposto ad altri. Come sei magnanimo.

> (per me invece ognuno dovrebbe seguire la propria di
morale...compresi i cattoici che potrebbero benissimo non selezionare gli
embrioni in caso di fecondazione assistita...con tanto dispiacere per il
loro eventuale futuro figlio, ma non li voglio obbligare, voglio solo che
chi la pensa in modo diverso possa comportarsi di conseguenza).

E' una regola che piacerebbe a tutti i dittatori. "Non lo vuoi fare? Non
farlo! Ma lasciaci lavorare in pace". In seguito alle dittature del '900
l'umanità si era industriata a fare regole che tutelassero i più deboli. Bye
bye regoline.

Massimo