L'inizio di una cosa e il dualismo platonizzante
domenica 19 settembre 2004 13.19
Ed.
> Comunque per me uno degli
effetti peggiori della legge 40, tra l'altro, è
l'impostazione filosofica di fondo.
Massimo:
Infatti chi combatte la battaglia referendaria lo fa per scalcinare
ancora di più l'antrpologia cristiana, oltre che per dare
contro al governo Berlusconi. Ma sbaglia sui due fronti. la posizione
della legge 40 non riflette una diretta antropologia cristiana ma
una universalmente "umanista". Ed è stata votata
da esponenti del centrosinistra, umiliando i quali non contribuisce
certo ad allargare il fronte elettorale.
> La CELLULA equiparata alla PERSONA
L'inizio di una cosa è la cosa al suo inizio.
Non è qualcos'altro, ma quella stessa cosa in fase iniziale.
Ogni cosa ha un inizio. Un libro ha un inizio. Ma è già
quel libro.
> cambia l'impostazione del diritto che
non guarda più all'essere ma al "dover essere",
all'essere in potenza...
Esattamente il CONTRARIO. Sei tu a sostenere che
l'embrione non è un essere umano reale, qui e ora, ma un
essere umano in potenza, una speranza di vita, una possibile persona...
Qusto introduce un dualismo platonizzante che spezza l'unità
tra corpo dell'uomo e suo significato e valore. Dualismo che discrimina
l'individuo concretamente presente in nome di un possibile che è
da venire, che un domani sarà, forse, cosciente e libero.
E' proprio chi guarda all'embrione con occhi puntati al suo domani
(dovrà essere, diventerà, sarà...) a svalutarne
l'oggi.
> Non è molto diverso dal concetto
di diritto maturato nel film Minority Report dopotutto, no?
Esempio: embrione/feto/vecchio ammalato. Selezione
preventiva? Aborto preventivo? Morte preventiva?
> Accettando questa prospettiva non si
giudicano più i fatti ma i possibili fatti...con conseguenze
inimmaginabili.
Su un punto siamo d'accordo. Ci sono conseguenze.
Sta passando nelle coscienze la convinzione che il valore sta davanti
e che è decidibile da noi.
Massimo
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domenica 19 settembre 2004 19.33
----- Original Message -----
From: Ed.
> ? Ma che stai a di'? che hai bevuto???
che c'entra scardinare l'antropologia cristiana o allargare il
fronte elettorale? mah...
Sto a dì proprio quello. Molti del centrosinisra
usano questo referendum come ariete contro il governo Berlusconi.
Ancora una volta si fa opposizione a Lui usando tutto ciò
che può emotivamente allontanargli qualche consenso. Quanto
alla battaglia contro il cristianesimo è da lunga data.
> Una frase non è un libro... anzi,
in questo caso nemmeno una frase...
Una singola lettera...
Un embrione non è una lettera. "Il genoma
infatti è un'enciclopedia lunghissima composta da 3 miliardi
di lettere e solo una parte minima, l'1-2%, costituisce quei circa
28mila volumi che sono i geni, responsabili della sintesi delle
proteine, i mattoni ultimi della vita."
Pensa un pò che "singola lettera".
> Per te una lettere è già tutta
la bibbia???
Te sei sònato...
Oppure sei alcolizzato...o te la tagli male...
Se leggi così l'esempio, allora, sobrio ragazzo,
neanche tu sei un libro-persona. Se per essere persone bisogna aspettare
la fine del libro e averlo davanti bello compiuto, ne hai ancora
davanti del tempo per diventare persona. Capite sempre quel che
vi pare. "In principio Dio creò cielo e terra"
è già Bibbia. E' Bibbia. Quand'eri embrione eri tu.
Quando eri bambino eri tu. Togli quelle fasi, quelle "frasi",
e oggi avremmo uno in meno a raccogliere firme.
> Te ti arrampichi inutilmente sugli
specchi...
L'oggi è che è una CELLULA non una persona.
E tu sei un ammasso di cellule. Detta così
non ti fa essere gran che.
> Il domani è che sarà
FORSE una persona (molto forse...).
Stai introducendo la possibilità, la potenzialità,
il dover essere. Per te quello non vale oggi, forse, molto forse,
varrà domani. Hai spezzato la continuità dell'io.
Hai dualizzato la vita umana aprendo la falla per il dominio su
ciò che si è deciso non deve valere.
> Te vuoi proteggere un probabile dover
essere,
Anche te sei un dover essere. Per fortuna crescerai.
> per me la potenzialità d'essere
non necessita protezione ma solo il futuro essere che ne verrà
fuori,
Qui e ora è già. L'embrione è
un individuo già iniziato. Tu sei stato embrione. Se ti "coloravano"
gli occhi d'azzurro oggi avresti gli occhi azzurri. "Tat tvam
asì". Tu sei quello. Tu sei stato quello.
> la cellulina non ha diritti, la futura
persona sì
Ammasso di celluline, non hai diritti. Il paradosso
del tuo ragionamento è che sarai persona quando sarai morto.
Solo quando il libro sarà concluso potrai dire che quello
è il tal libro. Fino ad allora sei solo parte del libro (celluline).
Non sei ancora libro-persona, perchè l'inizio di un libro
non si può dire libro, e così le prime 100 pagine
non sono ancora libro, e anche le prime 300 non lo sono. Bisogna
aspettare la fine del libro per potere esclamare "Ecco il libro!"
Ma fino ad allora non sei definibile Libro-Persona. La futura persona
che sarai, da morto, da finito, avrà diritti. Non un vivo
ma un morto avrà diritti. Bella logica.
> - e la sua salute dalle malattie genetiche
non è potenziale ma certa.
Perchè un malato non può vivere?
> Sei te che vuoi proteggere la cellulina malata
che se c'ha culo forse un
domani potrebbe essere una persona....la persona potenziale....e
sicuramente
malata se verrà al mondo.
Se persona è chi pensa ed è libera,
allora neanche i neonati sono persona. Dovresti confrontarti con
il coraggioso ragionamento di Peter Singer sull'infanticidio, postato
da me giorni fa. Radicali d'Italia, andatelo a dire chiaramente
dove porta la vostra Logika.
> Non scrivere le solite idiozie in che
ti caratterizzano...
Sei tu che hai citato "Minority Report".
Di preventivo in queste faccende vedo solo la selezione eugenetica,
che tu stesso poco sopra ripeti a pappagallo senza sapere che significa.
Morte ai malati. Leggi la notizia di oggi sulla diagnosi embrionale
che *non ha funzionato* e i genitori fanno causa al centro di Bologna
perchè non volevano il figlio malato che oggi ha 5 anni.
> Nessuno si preoccupa delle future malattie
che durante la vita la persona
potrà avere, ci si preoccupa solo di quelle CHE GIA' HA
la cellula da
impiantare: delle varie cellule ne verrà al mondo solo
una, meglio che sia
quella sana.
Ero rimasto che compito della medicina è
di curare le malattie, non di eliminare il malato. Un principio
rischiosetto.
Non ti rendi nemmeno conto che proprio la malattia oggi certificata
a un embrione e che si svilupperà quando sarà crescuto,
testimonia della continuità lineare tra embrione e neonato
e bambino e adulto? O mi mostri un salto di qualità tra embrione
e adulto oppure proprio la diagnosi pre-natale ci dice che tra embrione
e adulto è sempre lo stesso individuo. La malattia è
il marker della medesima identità.
> La mia logica spera solo che se UNA SOLA persona debba nascere,
sia sana.
Difende i diritti della persona che sarà IN ESSERE di fronte
a quelli della
cellula solo potenziale persona, fermo restando che le altre celluline
che ti piaccia o no persone non diventeranno e saranno distrutte.
Tu elimineresti un individuo oggi esistente in nome
di diritti di un non esistente? Difendi i diritti della persona
che sarà? Ma questo è pura tirannia. Tu per difendere
i diritti di uno *che sarà in essere*, e che quindi ora non
c'è (il quale tra l'altro non ti ha chiesto nulla), elimini
l'unica cosa esistente, nella sua più totale fragilità.
Logica mozzafiato.
> La tua è una sega mentale ideologica,
quella di voler fare il sindacalista
delle celluline
Sempre gli hitlerini di tutto il mondo chiamano
gli uomini che strozzano con nomignoli graziosi. Oggi tocca a "celluline".
> per cui la possibilità di diventare
persona dev'essere
uguale per tutte le celluline, anche per quelle che potrebbero
portare a
sofferenze nella persona che ne verrà fuori e in chi la
mette al
mondo...
Proponi un bel lavaggio del mondo. Via i malati.
Saranno contenti loro e saremo finalmente felici noi. Inoltre i
tanti soldi risparmiati ci daranno case, cellulari a colori e ferie
esotiche.
> perchè scegliere la cellulina
sana è discriminante con le celluline
malate e se se ne devono distruggere 19 su 20 che si distruggano
quelle sane o quelle malate è uguale...
Mi sembra che la legge parli di "fino a tre"
embrioni. Da dove li tiri fuori 19-20?
> Io dico che se si deve salvare una
cellulina su tutte è meglio che si salvi
quella sana che porterà ad una persona sana...
Nel mondo c'è il dolore. La dignità
dei sani è nell'aiutare i bisognosi e i malati. L'utopia
scientista di costruire un mondo senza malattia e senza morte fa
più sofferenza di quella che vuole eliminare.
> Con la tua logica non si salvano più
celluline...
E' una logica solo ideologica, non ha effetti pratici di "difesa
della vita"
dato che non crea più vite....
Che bello vedere i catatrofisti della bomba demografica
farsi promotori della iper-natalità. A me non risulta che
la legge impedisca di creare vite. Limita il delirio d'onnipotenza
scientista del "creare".
> è solo una sega mentale che
difende l'esistenza e la permanenza del dolore e della sofferenza
dei malati di malattie genetiche nel mondo. Nulla più nulla
meno.
Eliminare la malattia eliminando il malato non è
deontologicamente "sano".
> Parla italiano...
"il valore sta davanti ed è decidibile da noi"
è criptico. il valore davanti e dietro tutti quanti? mah...
Il dualismo introdotto dal non riconoscere che un
corpo appartenente alla specie umana (di poche celluline o di un
ammaso di celluline) è un essere umano tutelabile, mette
il valore "uomo" davanti, in altro luogo. Disloca il valore.
Lo astrattizza, dal corpo che ho qui davanti, piccolo o grande che
sia, lo trasferisce in un limbo u-topico, senza luogo. In questo
senso davanti. Quanto al fatto del valore che "diventa decidibile
da noi" è l'altro grande "difetto" del relativismo.
Ciò accade da quando l'intelletto non scopre il reale ma
immette, misura, proietta, forma la realtà. Ma la bellezza
salverà il mondo. Perchè proprio la bellezza attesta
al nostro spirito, spinto all'esodo da sé, che c'è
un mondo, che questo mondo non è dominabile o producibile,
che questo mondo ci chiama, ci attrae, ci chiede.
> Continui nelle divagazioni ma sai anche
te che difendi solo il diritto di
mantenere elevato il livello di dolore e di sofferenza nel mondo,
dato che è
l'unico effetto PRATICO della tua posizione.
Io non ho alcun diritto di decidere della vita altrui.
Non so te.
> Vincendo la tua impostazione l'unica cosa
che permane è che date tot persone che verrano al mondo
con la fecondazione artificiale, una parte di questi sarà
malata di malattie terribili...mentre con l'impostazione eugenetica
sarebero tutti sani. I discorsi ideologici (miei o tuoi che siano)
lasciano il tempo che trovano, gli effetti pratici son questi.
Catastrofismo emotivo. Se davvero fosse così
elevata l'incidenza della malformazione per PMA dovremmo iniziare
a riflettere che forse questa via è troppo tecnicamente tirata
rispetto alle potenzialità naturali. Resta la via dell'adozione
che senz'altro abbasserebbe notevolmente il tasso del dolore nel
mondo.
Massimo
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