Il propblema del bambino anancefalico
lunedì 20 settembre 2004 19.04
R.
> " In principio dio etc..." è già
Bibbia? E tu pensi che con quelle quattro
parole, voi avreste potuto fondare una religione "cattolica"?
Avrebbero
avuto tutto l'impatto nella storia che ha avuto il libro completo?
C'è una
differenza, tra quella singola frase e tutto il libro, secondo
te? E'
proprio la stessa cosa? O piuttosto, la Bibbia avrebbe avuto lo
stesso
valore e lo stesso impatto anche senza quelle primissime parole?
Massimo:
Era un esempio per dire che se dobbiamo apsettare la fine di un
libro per
dire "è un libro" allora, nell'esempio, dovremmo
aspettare la fine di una
persona per dire "è una persona". Mentre anche
un neonato è quella persona
anche se è appena iniziata. E' già quella persona.
In teologia riferendosi
al regno di Dio si dice "già e non ancora". Così
è l'embrione, il neonato,
ma anche io qui e ora. Io sono già e non ancora. Non posso
dirmi completo,
compiuto, ma sono già io. E ogni mia fase precedente era
un già e non
ancora. Riguardo alla Bibbia direi che senza quell'incipit sarebbe
un'altra
cosa. Un incipit che fa da corona con l'epilogo del libro dell'Apocalisse
(versione cristiana)
> Che ne dici della presenza di un minimo di
cellule cerebrali? Di un abbozzo, almeno, di massa encefalica?
Non è sufficiente come discrimine?
Non vedo cosa apporterebbe in più. Per Singer
non basta neanche il cervello
già molto formato di un neonato (e che inizia a formarsi
a un mese dal
concepoimento!!!). Per lui un embrione, e tanto più un neonato,
sono
appartenenti alla specie Homo sapiens. Sono esseri umani. Lui allora
introduce la differenza tra "essere umano" e "persona"
L'essere persona lo
si è quando si hanno attivi alcuni requisiti, come autocoscienza
e libertà.
Se non sono i requisiti a fare la persona ma l'appartenere alla
specie uomo,
allora per me è più tutelante il mantenerci agganciati
alla corporeità
vitale, da quando a quando essa si manifesta. Riguardo alla preziosità
dell'avere cellule cerebrali, io trovo ancor più geniale
il processo che
produce quelle cellule. Se un cervello è geniale, trrovo
ancor più geniale
il processo che è in grado di fare un cervello. Quell'affarino
che in soli
nove mesi, da solo e con lineare continuità, si sviluppa
fino a diventare un
bambino è un prodigio che richiama ogni volta l'origine dell'universo
e
della vita.
> Tu parli di " io " riferito alle
celluline dell'embrione, ma l'io come si
esplica, da dove deriva, da cosa è generato, secondo te?
"Io non ho alcun ricordo di me come neonato. Non esiste nessuna
continuità psicologica
Un io non come autocoscienza, cosa che nemmeno un bambino di due
anni
possiede. In questo senso è tremenda l'osservazione di
Singer "Io non ho
alcun ricordo di me come neonato. Non esiste nessuna continuità
psicologica".
L'io di cui parli è una individualità,
una unicità per ora fenomenicamente
somatica. Forse dire "persona" è un modo per dire
l'individualità
dell'essere uomo. Dire uomo è ancora generico. Dire persona
indica una
precisazione, una concretizzazione dell'essere uomo. Se indicasse
qualità
psichiche dovremmo dire che molti non lo sono e che anche noi stessi,
spesso
agenti inconsapevoli e dipendenti, non lo siamo sempre. Come è
generato?
Saperlo.
> Feti nati senza cervello, hanno un "io"?
Uno che dorme ha l'io? Dov'è? Dove sta? Come
fa a ripresentarsi al
risveglio? Dov'era? L'io umano si manifesta se le condizioni cerebrali
lo
permettono. Leggo (http://www.bioetica-vssp.it/documenti/000877/000877.htm
)
che l'anencefalico che ha un difetto "intervenuto tra il sedicesimo
ed il
ventiseiesimo giorno di gestazione" e che "comporta l'assenza
completa o
parziale della volta cranica e dei tessuti sovrastanti con vario
grado di
malformazione e distruzione degli abbozzi di cervello esposto",
ha integro
il "tronco cerebrale". Ora noi stabiliamo la morte della
persona con la
cessazione delle attività del tronco cerebrale. Come può
esserci un morto
col tronco vivo?
> Magari sono viv, nel senso che il cuore batte
ed i polmoni
respirano, ma l' " io "? La coscienza, tutto ciò
che ci fa uomini dov'è?
Messa così dovremmo negare umanità
ai cerebrolesi, a quelli in coma, ai
pazzi, ai neonati, ai ritardati... Solo Kant e Casagli sarebbero
veri
uomini.
> E' nel cervello e senza nemmeno l'ombra di
una struttura cerebrale è da
invasati parlare id persona o peggio di " io "!!!!
Il tuo è un provocatorio caso estremo. Bisognerebbe
conoscere meglio la
patologia e io non ne ho la competenza. Constato che interviene
fra il
sedicesimo e il ventiseiesimo giorno di sviluppo. Non è così
da subito e da
sempre. *Se* persona ora non c'è più, ciò non
significa che non c'è mai
stata.
> Riconoscere l'embrione come uno di noi, è
fede, fede cieca in convinzioni
instillate nelle vostre povere menti fin da bambini e non ci saranno
nè cristi nè madonne, è proprio il caso di
dirlo, che vi faranno vedere la cosa da un'altra prospettiva!!!!
Leggi, se hai voglia di confrontare la tua assoluta
certezza che sia
questione di fede, la piccola silloge postata nella mail in risposta
ad
Edoardo.
Massimo
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