Il male dei giornalisti
Io credo in Dio, credo in un Suo piano, a
noi oscuro, al quale tutto ciò che avviene è finalizzato.
Dopo un evento come quello che ha colpito San Giuliano, la domanda
“perché?”, o “dov’eri Dio?”
ci sta ed è più che legittima dopo la perdita di
tanti bambini, l’intera classe ’96 di quel paese è
morta.
Se io fossi stato intervistato e mi fosse stata posta quella domanda
avrei mandato l’intervistatore dove meritava.
Ad aiutare gli altri a scavare piuttosto che a fare domande che
non avrebbero potuto che avere come risposta un pensiero blasfemo.
Infatti io credo che la prima la prima risposta che da il parroco
alla sua domanda retorica sia blasfema, certo, se chi avesse parlato
fosse stato uno scaricatore di porto la risposta sarebbe stata
molto peggiore ma il concetto sarebbe rimasto lo stesso.
La seconda risposta del parroco è molto più ragionata
e ha riconosciuto che se è successo che sono morti 30 bambini
non è per una distrazione di Dio ma perché questa
era una tappa prestabilita del Destino, del piano da Lui scritto.
Certo questo evento mette a dura prova la nostra fede perché
ognuno di noi è costretto a rispondere a questa domanda,
però non mi sembra giusto che un intervistatore venga a
farti questo tipo di domanda.
Andrea Bonfiglioli
ASCOLTATE
Sì, dov’era Dio quando tutto
questo è accaduto? Forse a questo quesito non può
esserci una risposta precisa perché non vedo come abbia
potuto permettersi questa “distrazione”. Le vite in
gioco erano molte di più di quanto sembra perché
erano vite che dovevano ancora essere vissute, vite innocenti.
Ventisei bambini e due loro insegnanti sono state strappati alla
vita, quella mattina del 31 ottobre, apparentemente una mattina
come tutte le altre. Bambini che non hanno avuto occasione di
vedere il mondo. Sepolti sotto le macerie della loro stessa scuola,
quando, magari, un attimo prima, stavano ridendo tutti insieme:
qualcosa di profondamente toccante, che sicuramente fa gelare
il sangue nelle vene. Un simile fatto, forse, è stato il
segno di qualcosa che Dio ci vuol far capire…E deve essere
importante!
Può averci voluto dire che la realtà è dura,
le situazioni difficili sono tante e gli scontri con la morte
pesanti e frequenti. Quando se ne esce vincitori è bello,
ma forse, come persone più fortunate di altre, ne rimaniamo
un po’ troppo indifferenti; esistono realtà ben più
tragiche della nostra ma forse agli occhi di Dio non mostriamo
abbastanza solidarietà e interesse verso di esse. Dio,
quindi, secondo me, era sì tra noi come sempre ma ha voluto
dare all’uomo un messaggio di sensibilizzazione: siamo fortunati,
dobbiamo rendercene conto e andare avanti quando capitano tragedie
come questa, imparando quasi , purtroppo, a conviverci! Accadono
spesso eventi del genere, anche minori, ma in molti casi non ce
ne interessiamo più di tanto, forse perché non ci
toccano da vicino. Quando però sono i bambini ad essere
presi in causa diventa diverso. Diventa diverso anche se sono
fenomeni naturali a provocare le tragedie.
Cremonini Carlotta
Tragedia dal vivo
Oltre i facili giudizi di chi ha vissuto l’accaduto
come un fatto terribile ma “lontano”, di chi ha visto
ciò che è successo per televisione e automaticamente
pensa “questo non accadrà mai qui da me”, le
due frasi citate (quella a ‘caldo’ … “ma
dov’era Dio quando tutto questo è accaduto? Ho pensato:
forse si era distratto” e quella seguente, meglio pensata
… “adesso penso che Dio era qui, tra noi, come sempre”),
proprio perché dette da un sacerdote, possono stupire o
sconvolgere. La prima sul momento mi è parsa blasfema,
e probabilmente lo è parsa anche a molti altri, che, come
me, hanno visto solo un semplicistico telegiornale, e non hanno
potuto rendersi conto della reale entità della tragedia.
L’altra frase, di alcune ore dopo, appare come un troppo
brusco “cambiamento di rotta”, ma in realtà
il vero, brusco scossone alla fede è stato il crollo della
scuola, un improvviso “picco verso il basso” nella
religiosità; per lo spavento, per aver visto in faccia
la morte, perché la tragedia si è abbattuta sui
più indifesi.
Nell’accaduto si può riconoscere un disegno deciso
da Lui, o semplicemente l’errore umano sommato a una catastrofe
naturale, che poteva essere prevenuto.
Trovo che tragedie simili, forse più di guerre, di incidenti
automobilistici e della criminalità metta a dura prova
la fede, perché solo in parte dovuto all’uomo.
Dondi Riccardo
APRI GLI OCCHI
Accade a volte, durante la nostra vita, di
imbattersi in situazioni difficili, inaccettabili e capita di
chiedersi per quale motivo siano accadute, di domandarsi “Ma
dov’era Dio quando tutto questo è accaduto?”
Tutti i giorni in ogni parte del mondo si svolgono tragedie, più
o meno importanti, piccole o grandi, ma fatti che sconvolgono
comunque l’esistenza di una o più persone.
Io penso che Dio abbia predisposto per ognuno di noi un inizio
e una fine, quest’ultima però può essere anticipata
o posticipata, da azioni o errori dell’uomo stesso, perciò
Dio non ha affatto colpa in tutto ciò!
sui giornale e alla televisione si parla continuamente di tragedie
per colpa delle quali sono morte molte persone, omicidi, atti
terroristici, guerre,…sono ormai all’ordine del giorno;
ma: perché non parlare anche di morti ‘semplici’
che accadono ogni giorno? Il dolore provato dalle persone per
la morte del parente, dell’amico, del conoscente, non è
forse uguale a quello provato dai protagonisti di queste vicende
famose?
Prendiamo come esempio il crollo della scuola avvenuto in Molise,
se il sindaco avesse deciso di chiudere la scuola o se essa fosse
stata costruita meglio, sarebbe avvenuta lo stesso questa ‘morte
di massa’? O i bambini si sarebbero salvati?
Nella tragedia dell’11 settembre, se gli aerei per qualunque
motivo non avessero colpito le torri sarebbe accaduto lo stesso
questa catastrofe?
Sono domande a cui nessuno di noi può o potrà mai
rispondere e possiamo solo sperare che l’uomo non commetta
più sbagli o atti di follia come questi.
Dopo aver visto, e continuare a vedere, la morte e la disperazione
che ci circondano la nostra società è ormai diventata
staccata e quasi indifferente da disastri non solo umani ma anche
ambientali, tanto da ritenere normale alcuni avvenimenti che dovrebbero
essere considerati tragici come anche il buco nell’ozono
o la rottura di molte petroliere. L’uomo dovrebbe perciò
sensibilizzarsi maggiormente verso il mondo che ci circonda.
Festi Martina
Dio è sempre presente?
- Io penso che Dio sia presente ovunque i
ogni istante e che possa farci capire che i quel preciso momento
è li accanto a noi, magari in un momento di bisogno.
Inoltre credo che Dio sia un punto di riferimento e che ogni persona
possa fargli affidamento se nel cuore conserva molta fede.
Secondo la mia opinione il sacerdote ha risposto molto serenamente
al giornalista che gli ha posto le domande soprattutto per non
fare scoraggiare i fedeli di Cristo. Infatti ha risposto dicendo
che nel momento di bisogno Dio si era un po’ distratto,
ma che tuttora è qui tra noi.
Io credo che il sacerdote abbia risposto male alla domanda postagli
dal giornalista, perché ha voluto dire che in quel momento
Dio non era presente e che quindi non pensava a noi.
Inoltre per non farci scoraggiare ha continuato dicendo che ora
e in futuro sarà sempre presente.
Bersani Fausto
Ma di chi è la colpa?
Ma è stata veramente colpa di Dio?
Io non credo. Infatti chi ha sbagliato non è stato dio,
ma chi ha costruito quella scuola. Se la scuola è crollata
non è colpa di Dio, ma chi per vari, motivi ha costruito
la “scuola” con materiali non idonei e non resistenti.
La colpa è da ricerca nella meschinità degli uomini,
e non nella religione. Infatti chi conosce un po’ la Bibbia
sa che Dio non ha pianificato il futuro, ma ha lasciato il futuro
in mano delle sue creature , le ha lasciate libere di decidere
per se stesse. Un esempio ci è fornito da Adamo ed Eva.
Questi due creature di Dio hanno avuto la possibilità di
“scelta”. Questo testimonia come Dio non sia il
“comandante supremo” della vita dell’umanità,
ma che egli sia solo un entità superiore che lascia a ognuno
la possibilità di decidere per se stesso.
Ma comunque io sono convinto che Dio quel giorno ci fosse…..
altrimenti perché tutti quegli uomini avrebbero continuato
a scavare tra i resti di quella scuola, chi ha messo dentro di
loro la forza per continuare sperare? Io credo in Dio e sono convinto
che lui abbia messo dentro il cuore di ogni uomo la “speranza”
. così dopo ben tredici ore di scavi sono riusciti a tirare
fuori da quel piccolo inferno di mattoni un altro bambino. Ora
per molti quel giorno sarà un incubo, ma quanti bambini
sarebbero potuti morire quel giorno oltre i 29?
L’unica cosa che ora possiamo fare è piangere, e
cercare di dimenticare, e senza inventarci falsi capri espiatori
e pensare che i veri colpevoli siamo un po’ tutti noi.
Filippo Gobbo
Il male ha sconfitto il bene
Dio c’era, è sempre con noi e
il quell’attimo di tempo era lì. Era lì per
salvare i ragazzi, ma purtroppo non tutti sono sopravvissuti.
Forse ha prevalso il male sul bene, Dio non è riuscito
a sconfiggerlo; forse era tutto predestinato, Dio sapeva già
tutto ma non è stato capace di fermare l’inevitabile.
E’ riuscito solo a salvare alcuni bambini, i più
fragili, quelli non colpiti dal male.
Dio non è mai distratto, pensa sempre a noi e cerca di
non farci soffrire, di non farci sottomettere dal male. Cerca
di abbatterlo in tutti i modi, e di far si che non agisca nei
modi più crudeli e ingiusti; ma a San Giuliano di Puglia
non c’è l’ha fatta, forse perché era
la vigilia di Halloween, forse per motivo che solo Dio sa e i
poveri ragazzi sapranno quando arriveranno in paradiso.
Il destino ha colpito un paesino piccolo, fragile, facilmente
attratto dal male, dove il bene, Dio, non è riuscito a
imporsi per cercare di cambiare il fato, provando a cacciare il
male lontano, dove non potesse creare atti crudeli.
Enzo Le Pera
Perché tutto questo su dei bambini?
Io non sono stato colpito personalmente ed
è quasi impossibile calarsi nei panni di chi perde una
persona cara come un figlio, perché quanto è grande
la gioia della nascita, tanto più è straziante la
sua perdita ed è un dolore che bisogna provare per capirlo
perché non si riesce a descrivere.
La gioia di avere un figlio, di crescerlo, di educarlo fino a
quando ti renderà orgoglioso e ti vorrà bene è
troppo grande per immaginarsela, quindi non posso provare neanche
il dolore di perdere un bambino, ma non posso essere comunque
obbiettivo davanti ad una strage di questo tipo.
Credo sia lecito chiedersi perché creature così
giovani come gli alunni delle elementari, siano privati del dono
della vita che è secondo solamente ad una vita felice.
Inoltre non credo di poter paragonare Dio agli déi dei
poemi omerici, che per punire un eroe “tracotante”
lo privavano dei familiari e dei figli, credo che ciò non
sia una causa di quanto è accaduto tenendo presente la
morale cattolica del perdono.
Quindi mi chiedo se sia giusto domandarsi perché Dio lascia
nascere tanto dolore e senso di vuoto nel cuore dei parenti delle
vittime o se hanno ragione coloro i quali dicono che non è
giusto dar sempre la colpa a Dio di tutto ciò che succede
di grave al mondo.
Comunque credo non sia da accusare il prete che anche se testimone
di Dio, in un momento così difficile dubita del suo operato.
È chiaro che nella Bibbia ci sia una motivazione a tutte
le azioni compiute da Dio, ma secondo me non è giusto accettare
tutto.
Martini Paolo
Dio ha chiamato nel suo regno ventisei piccoli angeli
Secondo me, il sacerdote ha risposto alla domanda
del giornalista mentre era ancora con la mente immedesimata nella
tragedia ed era ancora sconvolto.
La prima risposta del prete (“forse Dio si era distratto”)
è un modo per dire che in quel momento Dio non era presente
e non ha protetto i suoi figli. Detto da un prete non c’è
da star allegri. Ma come ho detto prima la risposta del prete
è stata troppo frettolosa.
La risposta del sacerdote secondo me è blasfema, quasi
una bestemmia, perché ha detto che Dio non era lì
a fare il suo dovere, come se si fosse dimenticato di noi. Ma
Dio non può dimenticarci, lui ci ha creato ed è
compito suo proteggerci.
Ma dobbiamo ricordarci che la “vera vita” non è
qui sulla Terra, ma è nel regno dei cieli. Dobbiamo quindi
essere sempre pronti con il corpo e con l’anima alla chiamata
di Dio, che ci chiama a sé.
Le persone morte durante il terremoto sono quindi state chiamate
dal Signore a gioire nella serenità del suo regno.
Non dobbiamo quindi pensare che Dio si è distratto ma ha
chiamato a sé 26 piccoli angeli.
Negroni Luca
DOV’E’ DIO?
Di fronte a una strage di terremoto è
difficile trovare un colpevole(chi ha costruito gli edifici crollati,
il sindaco,…o Dio!),ed è ancora più difficile,
per me, rispondere alla domanda: ”ma dov’era Dio quando
tutto questo è accaduto?”. Io risponderei: “E
se Dio ci avesse mandato un campanello d’allarme? In questo
caso ci avrebbe aiutati(forse?!), per cui era presente!”.
Se era un campanello d’allarme, però, noi lo dobbiamo
prendere in considerazione prendere provvedimenti. Purtroppo se
non viene considerato come campanello d’allarme(soprattutto
per chi è conveniente pensarla così) si da la colpa
a Dio accusandolo di essersi distratto. Uno come Dio non può
distrarsi, quindi se lo avesse fatto crollerebbe tutta la Fede
cristiana degli uomini.
C’è chi pensa che Dio fosse presente ma non ci ha
aiutati, allora mi viene da chiedere: “perché non
ci avrebbe aiutati?”. Secondo me Dio ci ha dato un posto
in cui vivere e la libertà di “gestirlo” come
vogliamo: ma la libertà può portare anche alla distruzione
di questo posto e lui non può fermarci; può solo
mandarci dei campanelli d’allarme. A questo punto mi rimane
una domanda senza risposta:”perché Dio non può
fermarci?”
Alice Piccardi
Perché diamo sempre la colpa a Dio?
Dopo varie e profonde riflessioni sono giunto
alla conclusione che quando veniamo colpiti da queste disgrazie
che ci provocano immensi dolori diamo sempre la colpa a Dio.
All’inizio dei tempi noi abbiamo fatto una scelta essere
indipendenti da Dio poter decidere da soli come quando un ventunenne
se ne va di casa.
Ogni giorno dobbiamo superare un mucchio di prove è la
vita una interminabile prova che colpisce tutti nessuno escluso.
Io credo che: primo bisogna ricordare che l’Italia ha un
alto rischio sismico che sicuramente l’edificio che ospitava
la scuola era vittima di speculazione per quanto riguarda i materiali
usati quindi una colpa umana che non ha nulla a che fare con Dio.
Dio ci guarda, ci giudica, ma solo dopo il passaggio alla nuova
vita ogni decisione è presa da Dio ma finche siamo sulla
terra spetta a noi salvaguardarci dalle insidie della natura.
Perché poi se tutto dipendesse da Dio esistono le droghe?
Lo stesso motivo per cui nel GIARDINO DELL’EDEN c’era
il famoso albero con il frutto proibito: sta a noi non coglierlo
non far uso di droghe o anche il fumo; sono tutti frutti proibiti
da non cogliere.
Rossi Gabriele
E’ Dio? O non lo E’?
A mio parere Dio non c’entra niente;
la scuola che è crollata ,di sicuro , non era a norma di
regola. Il fatto che la scuola sia fatta col cartone non riguarda
minimamente Dio , ma bensì quel -++-+-+ che l’ha
progettata, ignaro di quello che poteva accadere.
Vorrei porre alcune domande a colui(o colei ) che ha progettato
la “scuola”(anche se vado fuori tema…..)
Che cosa ha guadagnato costruendo la scuola con superficialità
e materiali scadenti?
Non ha calcolato possibili calamità naturali(terremoti
,ad esempio…)anche nel nostro paese?
Le mamme dei poveri bambini rimasti vittime del crollo piangono
tuttora la loro perdita ; i pianti e le grida di dolore arrivano
fino al cielo dove Dio , stavolta, non può fare altro che
guardare.
In conclusione posso dire che Dio non è il colpevole di
tutto ciò e adesso possiamo solo “dimenticare”
questo terribile incubo.
Mirko Salvo 2b
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