"Ma dov'era Dio mentre accadeva tutto questo? Ho pensato: forse si era distratto".
Così ha detto in un'intervista televisiva il sacerdote di uno dei paesi colpiti dal terremoto nel Molise. E al giornalista, scosso dalla forza di quella frase, ha aggiunto, quasi a mitigare una prima reazione a caldo:
"Adesso penso che Dio era qui, tra noi, come sempre"
.

2A ::: 2B ::: 2C ::: 2D :::

Seconda A (liceo scientifico)

DIO ESISTE

Cosa si può dire rispondendo a questa domanda. E’ molto difficile anche perché oltre a questa potrebbero essere ancora tante le domande complesse alle quali si possono dare varie risposte senza poter stabilire con certezza quale sia quella giusta.
Provando a riflettere su questa domanda, io che sono cattolica potrei limitarmi a dire che Dio era presente, perché il Signore è sempre in mezzo a noi sia nei momenti di gioia sia nei momenti di dolore. Il perché sia successo è difficile rispondere: il terremoto è un fenomeno naturale terribile e quindi è complicato provare a spiegare la sua origine. Quello per me veramente importante è il seguito: dopo il disastro purtroppo ci siamo scontrati contro una dura realtà da accettare, la perdita di alcune persone. E, cosa ancora più dolorosa, queste persone erano ancora dei bambini, esseri piccoli e innocenti. Pensare che siano stati coinvolti dei bambini è veramente bruttissimo. Per me Dio si manifesterà principalmente ora in questi momenti di dolore per aiutare soprattutto le persone che hanno perso i loro cari e infondergli coraggio.
Quando mi metto a riflettere sul mio futuro penso a quando purtroppo i miei nonni non ci saranno più: questa è, almeno adesso, una cosa troppo difficile da affrontare, non mi sento ancora pronta come magari non mi potrò mai sentire. Sono troppo legata a loro per dovermi separare. Il solo fatto di immaginare questa “futura realtà” mi fa provare già tantissimo dolore: sarà molto difficile poter superare un tale ostacolo senza dover cadere. A volte temo di non essere forte abbastanza per riuscire a risollevarmi da quella situazione. L’unico pensiero che mi rasserena, mi rassicura è il fatto che potrò contare sull’amore, sulla comprensione dei miei cari, dei miei amici e soprattutto del Signore. Spesso ringrazio Dio per essermi vicino perché sento proprio la forza che mi da per affrontare questa realtà a volte dura e crudele. Il suo amore mi permette di migliorare e crescere in un mondo pieno di peccato ma anche ricolmo di speranza.

Elisa Ansaloni

DIO ERA DISTRATTO O NO???

Coma primo impatto mi sembra molto strano che un prete dica che Dio si era distratto, poi, quasi per riparare questa frase, dice che ha cambiato idea e che Dio era lì con loro.
Però “distratto” è diverso da dire che Dio non esiste, come spesso, invece, si sente dire. Per “distratto” si intende che Dio c’è e se fosse stato attento avrebbe impedito questa sciagura.
Io penso che Dio non era distratto, anzi era consapevole di quello che stava per succedere. Infatti il parroco il giorno prima dell’accaduto era andato ad avvisare “le autorità” di non fare andare a scuola i bambini.
Questo può essere considerato un avviso da parte di Dio, ma siccome ci ha lasciati liberi di decidere, “le autorità” hanno permesso ai bambini di andare a scuola, non curandosi dell’avvertimento del parroco (o, se vogliamo, dell’avvertimento di Dio).

Basello Donata

È giusto chiederci dove era Dio?

Dio c’era sicuramente a San Giuliano al momento del crollo della scuola, solo che non era giusto che intervenisse in quanto la strage era facilmente prevedibile quindi evitabile dall’uomo: non richiedeva l’intervento di Dio. Il giorno prima della sciagura, c’era stato un primo terremoto che ha forse indebolito ulteriormente la struttura di quella scuola che era già vecchia. I bambini non avrebbero dovuto andare a scuola e per di più in quella scuola. Essendo quindi una tragedia evitabile non possiamo ora chiederci dove era Dio. Sposterei quindi la responsabilità sul sindaco di San Giuliano e su chi avrebbe dovuto controllare la stabilità di quella scuola. Bisognerebbe smettere di appellarsi a Dio ogni volta che capita una disgrazia.

Riccardo Cagnazzo

COSA RISPONDERE?

Se una persona mi chiedesse la stessa cosa, non saprei sinceramente cosa rispondere; certamente non direi, da credente, che Dio si sia distratto; forse invece ha aiutato la popolazione del Molise facendo arrivare più rapidamente i soccorsi, o unendo le persone in modo che si aiutassero reciprocamente, oppure salvando quei bambini che sono ancora vivi. Però su questa ultima affermazione, chiunque potrebbe biasimarmi dicendo: ”Perché quelli e non gli altri bambini?”.
A questo interrogativo posso rispondere che era destino, ma chi stabilisce il destino; o siamo noi umani credenti che, per spiegarci alcuni avvenimenti e per non dare la colpa a Dio del suo mancato aiuto, lo nominiamo?
Io penso che ognuno di noi viva una vita estremamente diversa da qualunque altra persona e che abbia uno scopo da raggiungere. Quelle persone l’avevano già raggiunto!
Poi, se per ogni sventura che accade dovessimo porci la stessa domanda, il mondo intero non progredirebbe e continuerebbe a piangersi addosso.
Oltretutto i dolori servono per rafforzare il carattere di ciascuno, in modo tale che ogni individuo maturi la capacità di differenziare le cose futili da quelle importanti e cioè le cose terrene da quelle divine.

Marcello Sathya Cassanelli

DIO C’ERA E C’E’

E’ proprio una bella domanda! E dire che ha risposto un prete! Anche lui per un istante ha dubitato di Dio.
Io credo in Lui, quindi, quando tutto mi va bene, ringrazio il cielo, e quando mi va male, vorrei sapere se è stato Lui a volere così, o sono io che me la sono cercata. E’ forse stata una punizione? No, non credo.
Perché allora spezzare la vita di fragili bambini innocenti? Non so che cosa i genitori dei bambini morti abbiano pensato, come abbiano spiegato la situazione, come si siano consolati…. Forse credendo in Dio, come hanno dimostrato ai funerali: credono che i loro bambini siano angeli intorno al Signore. Sicuramente è così, Dio non centra, in fondo il terremoto è una calamità naturale. E se la scuola è crollata non è certo colpa Sua: è dell’uomo. Pero’ mi vengono in mente altre domande: e i bambini che si sono salvati? Riusciranno mai a cancellare dal loro cuore e dalla loro mente il ricordo della manina fredda del loro compagno morto che stringevano? E i loro genitori? Si devono ritenere fortunati? Esiste allora La sorte, la fortuna e la sfortuna?
Non credo di saper rispondere a tutte queste domande! Dio c’era e straziato guardava la tragedia dall’alto.
Forse questo fatto ha avvicinato molte persone al Signore che ha saputo sollevarle da questo straziante dolore. Come sempre la nostra risposta è Lui!

Cotti Elena

Dio non può riparare ai nostri errori

A una domanda come questa le risposte possono essere molte. Anche un prete sul momento non ha saputo rispondere ed ha addirittura messo in discussione ciò su cui si basa la sua fede.
Non si può pensare, se una persona è credente, che Dio “si era distratto” dato che Lui è sempre presente vicino a noi. Certamente in questi momenti di dolore uno si può chiedere il “perché è successo?” e “Dio dove era?”. Però se ci si pensa Dio ci aiuta a “superare” il dolore che proviamo.
La morte di una persona cara può indurci a proporci domande più serie riguardanti la vita in tutte le sue forme e i suoi aspetti: è scontato che prima o poi tutti dobbiamo morire ma così all’improvviso non si riesce a prevederlo, perché se si potesse non penso che quei genitori avrebbero mandato i propri figli a scuola.
Purtroppo Dio non può fermare queste tragedie perché i terremoti non sono naturali e se nella cittadina di San Giuliano solo quella scuola è caduta ci sarà un perché. Gli errori umani non si possono attribuire a Dio per poi chiedersi “dov’era?” dato che non è Lui a costruire le case e gli edifici pubblici. La colpa va ricondotta agli architetti e ai geometri che hanno costruito un piano in cemento su una costruzione in mattoni: era certo che non avrebbe retto, il peso era troppo elevato. Quando succedono queste disgrazie non ci si deve chiedere dov’era Dio dato che la colpa non è sua ma bisogna, purtroppo, accettare l’accaduto, anche se non è facile, con l’aiuto della fede che ci dona una nuova speranza di vita.
Però la risposta del parroco di San Giuliano ci mostra come sia normale per noi pensare che Dio non c’era o che addirittura si era distratto.
Pur non potendo evitare la disgrazia penso che Dio abbia dato forza alle persone che erano sotto le macerie per continuare a sperare e li ha aiutati a non lasciarsi andare ma a tenersi svegli. Come quel bambino che per tutta la notte ha parlato per tenere i suoi compagni svegli e per dargli una speranza di salvezza a cui, forse, senza il suo aiuto non avrebbero potuto sperare.
Dio ci può solo aiutare a ridarci la speranza nella vita senza però poter correggere gli errori umani.

Fanin Andrea

31 Ottobre 2002, San Giuliano: il Disastro

Io penso che la natura fa e disfa quindi se è venuto un terremoto e ha distrutto tutto la natura lo ricreerà e tornerà come era prima. Dio non credo che abbia potuto fare molto però se pensiamo che è morta “solo” una classe a Dio bisogna riconoscere che ha “salvato” gli altri bambini evitando una catastrofe di proporzioni molto maggiori. E poi certe cose possono sempre capitare e la colpa è sempre dell’uomo perché non è riuscito a costruire un edificio stabile. Da questo punto di vista, Dio non ha colpe, anzi noi lo dovremo sempre ringraziare per quello che da sempre fa per noi. A me viene in mente una canzone che ha un verso bellissimo e dice:
“I can’t live, with or without you” che afferma l’impossibilità di vivere con o senza te e con ciò voglio dire che prima ci lamentiamo perché viviamo in un mondo che abbiamo troppo, poi quando succede una cosa come questo terremoto ci lamentiamo sempre.
Un altro verso della stessa canzone è:
“You give it all but I want more” e tradotta dice che tu dai tutto ma io voglio sempre di più perché non basta mai.
In conclusione il quesito è: “Ma il giornalista, non poteva fare un'altra domanda?”

Lamberti Nicola

CHI ERA IL DISTRATTO?!?

“Dove era Dio quando tutto questo è accaduto” è una domanda che si saranno fatti molti, ma non solo dopo il disastro del Molise: è una domanda molto frequente, in ogni momento della nostra vita, quando capitano cose che non ci piacciono. Solo allora pensiamo a dove era Dio, ma Lui c’è sempre stato, siamo noi i distratti che non ce ne rendiamo conto. Finché non capita qualcosa anche a noi, tutto ok. Quando poi siamo in difficoltà: ”Dove era Dio?” ci sembra l’unico capo espiatorio. Ma noi dove eravamo?!? Molto probabilmente lontano da Lui.
Se Dio è nostro amico, confidente…non credo che Lo accuseremo mai di averci messi o lasciati in difficoltà.
Secondo me, il sacerdote, rispondendo “forse Dio si era distratto” ha voluto dire proprio questo. Subito dopo, infatti, si è “corretto” aggiungendo “Dio era qui tra noi come sempre”, forse però noi, accecati dal dolore, abbiamo subito puntato il dito contro di Lui.
Non oso immaginare come stanno in questo momento i genitori e i parenti di quei 26 bambini innocenti morti nelle macerie della loro scuola. Forse molti di loro proprio quella maledetta mattina avevano chiesto ai genitori di stare in casa, prolungando i tre giorni di festa…e allora il dolore dei genitori aumenta, pensando di aver negato ai loro figli il sorriso di un giorno in più di vacanza o di un nuovo dischetto del game-boy.
Ormai è passato e di quel passato restano solo i bei momenti che nessuno toglierà mai loro. Mettendo insieme le forze e la fede sono sicura che anche quei genitori ritroveranno il sorriso.
Il poco tempo a mia disposizione per descrivere un avvenimento così doloroso e inquietante al tempo stesso è ormai agli sgoccioli.
Spero che il mio pensiero sia comunque venuto fuori, anche se è solo una fioca voce in mezzo alle grida di molti altri…

Penzavecchia Valentina

Riflessioni

A volte capita di porsi domande di questo genere, soprattutto quando chi ne è vittima è una persona innocente.
Io non so dare risposta.
Non è semplice dare spiegazione quando qualcosa va contro l’ordinario, come in questo caso. Istintivamente verrebbe da pensare che Dio non esiste: come potrebbe permettere una cosa simile? Probabilmente alcune persone coinvolte direttamente perdono la fede, mentre le altre si avvicinano ancora di più trovando conforto nella religione.
Per esempio, io conosco una persona alla quale durante l’infanzia sono morte la madre ed una sorella nell’arco di tempo di pochi mesi, dopo questi due episodi ha smesso di credere.
Non so cosa avrei fatto al suo posto, non mi sento in grado né di biasimarlo, né di apprezzare ciò che ha fatto. Preferisco pensare che forse Dio in quel momento si era distratto, oppure, che anche lui fosse in un qualche modo impotente di fronte a questa strage di innocenti, che non potesse fare altro che non fosse offrire il suo conforto ai parenti ed ai conoscenti delle vittime.

Isabel Rubinacci

Solo una distrazione?

“Ma dov’era Dio?” Ammetto fin dall’inizio che non ne ho la minima idea. Forse si era distratto. Forse. Ma di persone innocenti ne muoiono ogni giorno. Tutto questo è colpa di Dio? Oppure è solo qualcuno sul quale addossare la colpa appena ci succede qualcosa, non volendo accettare il fatto che ci sia successa solo una disgrazia?
Dicono: “Non cade foglia che Dio non voglia.” E i terremoti, invece? Hanno uno scopo? Quei bambini meritavano di morire? E tutto questo sarebbe colpa di una distrazione?
Dio avrebbe potuto fermarlo. Però non lo ha fatto.
Un ragionamento simile potrebbe sembrare solo l’incapacità di accettare una realtà dura, triste e la necessità di dare la colpa a qualcuno.
Perché Dio fa questo? E noi lo sapremo mai?
Ma è veramente stato lui?
Sono solo domande senza risposta. Resta solo il fatto che sono morte delle persone innocenti.
“Adesso penso che Dio era qui, tra noi come sempre.”
Ma dopotutto, durante queste tragedie, forse Dio è sempre in mezzo a noi, a darci sostegno e aiutarci a superare queste difficoltà. Forse è meglio avere qualcuno vicino, a darci speranza e conforto invece che qualcuno a cui addossare tutte le responsabilità?

Silvia Vistoli

Tragedia a San Giuliano

Penso che quello che è successo è stata una tragedia che poteva capitare in qualunque luogo: questa volta è avvenuta in una scuola.
Molti bambini innocenti hanno perso la vita inutilmente in una normale giornata scolastica.
Sicuramente Dio in quel momento non era distratto, anzi, era in mezzo ai bambini durante il crollo, stava soffrendo con loro e tuttora soffre insieme alle famiglie delle vittime.
Molti penseranno: ‘Perché Dio non ha fermato il terremoto ?’, ma secondo me queste tragedie non possono essere evitate; fanno parte delle difficoltà della nostra vita che dobbiamo cercare di superare ogni giorno, ed è per questo che Dio è sempre in mezzo a noi ad aiutarci in questi difficili momenti.

Fabio Ziosi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Seconda B (liceo scientifico)

 

 

Il male dei giornalisti

Io credo in Dio, credo in un Suo piano, a noi oscuro, al quale tutto ciò che avviene è finalizzato.
Dopo un evento come quello che ha colpito San Giuliano, la domanda “perché?”, o “dov’eri Dio?” ci sta ed è più che legittima dopo la perdita di tanti bambini, l’intera classe ’96 di quel paese è morta.
Se io fossi stato intervistato e mi fosse stata posta quella domanda avrei mandato l’intervistatore dove meritava.
Ad aiutare gli altri a scavare piuttosto che a fare domande che non avrebbero potuto che avere come risposta un pensiero blasfemo.
Infatti io credo che la prima la prima risposta che da il parroco alla sua domanda retorica sia blasfema, certo, se chi avesse parlato fosse stato uno scaricatore di porto la risposta sarebbe stata molto peggiore ma il concetto sarebbe rimasto lo stesso.
La seconda risposta del parroco è molto più ragionata e ha riconosciuto che se è successo che sono morti 30 bambini non è per una distrazione di Dio ma perché questa era una tappa prestabilita del Destino, del piano da Lui scritto.
Certo questo evento mette a dura prova la nostra fede perché ognuno di noi è costretto a rispondere a questa domanda, però non mi sembra giusto che un intervistatore venga a farti questo tipo di domanda.

Andrea Bonfiglioli

ASCOLTATE

Sì, dov’era Dio quando tutto questo è accaduto? Forse a questo quesito non può esserci una risposta precisa perché non vedo come abbia potuto permettersi questa “distrazione”. Le vite in gioco erano molte di più di quanto sembra perché erano vite che dovevano ancora essere vissute, vite innocenti. Ventisei bambini e due loro insegnanti sono state strappati alla vita, quella mattina del 31 ottobre, apparentemente una mattina come tutte le altre. Bambini che non hanno avuto occasione di vedere il mondo. Sepolti sotto le macerie della loro stessa scuola, quando, magari, un attimo prima, stavano ridendo tutti insieme: qualcosa di profondamente toccante, che sicuramente fa gelare il sangue nelle vene. Un simile fatto, forse, è stato il segno di qualcosa che Dio ci vuol far capire…E deve essere importante!
Può averci voluto dire che la realtà è dura, le situazioni difficili sono tante e gli scontri con la morte pesanti e frequenti. Quando se ne esce vincitori è bello, ma forse, come persone più fortunate di altre, ne rimaniamo un po’ troppo indifferenti; esistono realtà ben più tragiche della nostra ma forse agli occhi di Dio non mostriamo abbastanza solidarietà e interesse verso di esse. Dio, quindi, secondo me, era sì tra noi come sempre ma ha voluto dare all’uomo un messaggio di sensibilizzazione: siamo fortunati, dobbiamo rendercene conto e andare avanti quando capitano tragedie come questa, imparando quasi , purtroppo, a conviverci! Accadono spesso eventi del genere, anche minori, ma in molti casi non ce ne interessiamo più di tanto, forse perché non ci toccano da vicino. Quando però sono i bambini ad essere presi in causa diventa diverso. Diventa diverso anche se sono fenomeni naturali a provocare le tragedie.

Cremonini Carlotta


Tragedia dal vivo

Oltre i facili giudizi di chi ha vissuto l’accaduto come un fatto terribile ma “lontano”, di chi ha visto ciò che è successo per televisione e automaticamente pensa “questo non accadrà mai qui da me”, le due frasi citate (quella a ‘caldo’ … “ma dov’era Dio quando tutto questo è accaduto? Ho pensato: forse si era distratto” e quella seguente, meglio pensata … “adesso penso che Dio era qui, tra noi, come sempre”), proprio perché dette da un sacerdote, possono stupire o sconvolgere. La prima sul momento mi è parsa blasfema, e probabilmente lo è parsa anche a molti altri, che, come me, hanno visto solo un semplicistico telegiornale, e non hanno potuto rendersi conto della reale entità della tragedia. L’altra frase, di alcune ore dopo, appare come un troppo brusco “cambiamento di rotta”, ma in realtà il vero, brusco scossone alla fede è stato il crollo della scuola, un improvviso “picco verso il basso” nella religiosità; per lo spavento, per aver visto in faccia la morte, perché la tragedia si è abbattuta sui più indifesi.
Nell’accaduto si può riconoscere un disegno deciso da Lui, o semplicemente l’errore umano sommato a una catastrofe naturale, che poteva essere prevenuto.
Trovo che tragedie simili, forse più di guerre, di incidenti automobilistici e della criminalità metta a dura prova la fede, perché solo in parte dovuto all’uomo.

Dondi Riccardo


APRI GLI OCCHI

Accade a volte, durante la nostra vita, di imbattersi in situazioni difficili, inaccettabili e capita di chiedersi per quale motivo siano accadute, di domandarsi “Ma dov’era Dio quando tutto questo è accaduto?”
Tutti i giorni in ogni parte del mondo si svolgono tragedie, più o meno importanti, piccole o grandi, ma fatti che sconvolgono comunque l’esistenza di una o più persone.
Io penso che Dio abbia predisposto per ognuno di noi un inizio e una fine, quest’ultima però può essere anticipata o posticipata, da azioni o errori dell’uomo stesso, perciò Dio non ha affatto colpa in tutto ciò!
sui giornale e alla televisione si parla continuamente di tragedie per colpa delle quali sono morte molte persone, omicidi, atti terroristici, guerre,…sono ormai all’ordine del giorno; ma: perché non parlare anche di morti ‘semplici’ che accadono ogni giorno? Il dolore provato dalle persone per la morte del parente, dell’amico, del conoscente, non è forse uguale a quello provato dai protagonisti di queste vicende famose?
Prendiamo come esempio il crollo della scuola avvenuto in Molise, se il sindaco avesse deciso di chiudere la scuola o se essa fosse stata costruita meglio, sarebbe avvenuta lo stesso questa ‘morte di massa’? O i bambini si sarebbero salvati?
Nella tragedia dell’11 settembre, se gli aerei per qualunque motivo non avessero colpito le torri sarebbe accaduto lo stesso questa catastrofe?
Sono domande a cui nessuno di noi può o potrà mai rispondere e possiamo solo sperare che l’uomo non commetta più sbagli o atti di follia come questi.
Dopo aver visto, e continuare a vedere, la morte e la disperazione che ci circondano la nostra società è ormai diventata staccata e quasi indifferente da disastri non solo umani ma anche ambientali, tanto da ritenere normale alcuni avvenimenti che dovrebbero essere considerati tragici come anche il buco nell’ozono o la rottura di molte petroliere. L’uomo dovrebbe perciò sensibilizzarsi maggiormente verso il mondo che ci circonda.

Festi Martina

Dio è sempre presente?

- Io penso che Dio sia presente ovunque i ogni istante e che possa farci capire che i quel preciso momento è li accanto a noi, magari in un momento di bisogno.
Inoltre credo che Dio sia un punto di riferimento e che ogni persona possa fargli affidamento se nel cuore conserva molta fede.
Secondo la mia opinione il sacerdote ha risposto molto serenamente al giornalista che gli ha posto le domande soprattutto per non fare scoraggiare i fedeli di Cristo. Infatti ha risposto dicendo che nel momento di bisogno Dio si era un po’ distratto, ma che tuttora è qui tra noi.
Io credo che il sacerdote abbia risposto male alla domanda postagli dal giornalista, perché ha voluto dire che in quel momento Dio non era presente e che quindi non pensava a noi.
Inoltre per non farci scoraggiare ha continuato dicendo che ora e in futuro sarà sempre presente.


Bersani Fausto

Ma di chi è la colpa?

Ma è stata veramente colpa di Dio? Io non credo. Infatti chi ha sbagliato non è stato dio, ma chi ha costruito quella scuola. Se la scuola è crollata non è colpa di Dio, ma chi per vari, motivi ha costruito la “scuola” con materiali non idonei e non resistenti.
La colpa è da ricerca nella meschinità degli uomini, e non nella religione. Infatti chi conosce un po’ la Bibbia sa che Dio non ha pianificato il futuro, ma ha lasciato il futuro in mano delle sue creature , le ha lasciate libere di decidere per se stesse. Un esempio ci è fornito da Adamo ed Eva. Questi due creature di Dio hanno avuto la possibilità di “scelta”. Questo testimonia come Dio non sia il
“comandante supremo” della vita dell’umanità, ma che egli sia solo un entità superiore che lascia a ognuno la possibilità di decidere per se stesso.
Ma comunque io sono convinto che Dio quel giorno ci fosse….. altrimenti perché tutti quegli uomini avrebbero continuato a scavare tra i resti di quella scuola, chi ha messo dentro di loro la forza per continuare sperare? Io credo in Dio e sono convinto che lui abbia messo dentro il cuore di ogni uomo la “speranza” . così dopo ben tredici ore di scavi sono riusciti a tirare fuori da quel piccolo inferno di mattoni un altro bambino. Ora per molti quel giorno sarà un incubo, ma quanti bambini sarebbero potuti morire quel giorno oltre i 29?
L’unica cosa che ora possiamo fare è piangere, e cercare di dimenticare, e senza inventarci falsi capri espiatori e pensare che i veri colpevoli siamo un po’ tutti noi.

Filippo Gobbo

Il male ha sconfitto il bene

Dio c’era, è sempre con noi e il quell’attimo di tempo era lì. Era lì per salvare i ragazzi, ma purtroppo non tutti sono sopravvissuti.
Forse ha prevalso il male sul bene, Dio non è riuscito a sconfiggerlo; forse era tutto predestinato, Dio sapeva già tutto ma non è stato capace di fermare l’inevitabile.
E’ riuscito solo a salvare alcuni bambini, i più fragili, quelli non colpiti dal male.
Dio non è mai distratto, pensa sempre a noi e cerca di non farci soffrire, di non farci sottomettere dal male. Cerca di abbatterlo in tutti i modi, e di far si che non agisca nei modi più crudeli e ingiusti; ma a San Giuliano di Puglia non c’è l’ha fatta, forse perché era la vigilia di Halloween, forse per motivo che solo Dio sa e i poveri ragazzi sapranno quando arriveranno in paradiso.
Il destino ha colpito un paesino piccolo, fragile, facilmente attratto dal male, dove il bene, Dio, non è riuscito a imporsi per cercare di cambiare il fato, provando a cacciare il male lontano, dove non potesse creare atti crudeli.

Enzo Le Pera


Perché tutto questo su dei bambini?

Io non sono stato colpito personalmente ed è quasi impossibile calarsi nei panni di chi perde una persona cara come un figlio, perché quanto è grande la gioia della nascita, tanto più è straziante la sua perdita ed è un dolore che bisogna provare per capirlo perché non si riesce a descrivere.
La gioia di avere un figlio, di crescerlo, di educarlo fino a quando ti renderà orgoglioso e ti vorrà bene è troppo grande per immaginarsela, quindi non posso provare neanche il dolore di perdere un bambino, ma non posso essere comunque obbiettivo davanti ad una strage di questo tipo.
Credo sia lecito chiedersi perché creature così giovani come gli alunni delle elementari, siano privati del dono della vita che è secondo solamente ad una vita felice.
Inoltre non credo di poter paragonare Dio agli déi dei poemi omerici, che per punire un eroe “tracotante” lo privavano dei familiari e dei figli, credo che ciò non sia una causa di quanto è accaduto tenendo presente la morale cattolica del perdono.
Quindi mi chiedo se sia giusto domandarsi perché Dio lascia nascere tanto dolore e senso di vuoto nel cuore dei parenti delle vittime o se hanno ragione coloro i quali dicono che non è giusto dar sempre la colpa a Dio di tutto ciò che succede di grave al mondo.
Comunque credo non sia da accusare il prete che anche se testimone di Dio, in un momento così difficile dubita del suo operato.
È chiaro che nella Bibbia ci sia una motivazione a tutte le azioni compiute da Dio, ma secondo me non è giusto accettare tutto.

Martini Paolo


Dio ha chiamato nel suo regno ventisei piccoli angeli

Secondo me, il sacerdote ha risposto alla domanda del giornalista mentre era ancora con la mente immedesimata nella tragedia ed era ancora sconvolto.
La prima risposta del prete (“forse Dio si era distratto”) è un modo per dire che in quel momento Dio non era presente e non ha protetto i suoi figli. Detto da un prete non c’è da star allegri. Ma come ho detto prima la risposta del prete è stata troppo frettolosa.
La risposta del sacerdote secondo me è blasfema, quasi una bestemmia, perché ha detto che Dio non era lì a fare il suo dovere, come se si fosse dimenticato di noi. Ma Dio non può dimenticarci, lui ci ha creato ed è compito suo proteggerci.
Ma dobbiamo ricordarci che la “vera vita” non è qui sulla Terra, ma è nel regno dei cieli. Dobbiamo quindi essere sempre pronti con il corpo e con l’anima alla chiamata di Dio, che ci chiama a sé.
Le persone morte durante il terremoto sono quindi state chiamate dal Signore a gioire nella serenità del suo regno.
Non dobbiamo quindi pensare che Dio si è distratto ma ha chiamato a sé 26 piccoli angeli.


Negroni Luca


DOV’E’ DIO?

Di fronte a una strage di terremoto è difficile trovare un colpevole(chi ha costruito gli edifici crollati, il sindaco,…o Dio!),ed è ancora più difficile, per me, rispondere alla domanda: ”ma dov’era Dio quando tutto questo è accaduto?”. Io risponderei: “E se Dio ci avesse mandato un campanello d’allarme? In questo caso ci avrebbe aiutati(forse?!), per cui era presente!”. Se era un campanello d’allarme, però, noi lo dobbiamo prendere in considerazione prendere provvedimenti. Purtroppo se non viene considerato come campanello d’allarme(soprattutto per chi è conveniente pensarla così) si da la colpa a Dio accusandolo di essersi distratto. Uno come Dio non può distrarsi, quindi se lo avesse fatto crollerebbe tutta la Fede cristiana degli uomini.
C’è chi pensa che Dio fosse presente ma non ci ha aiutati, allora mi viene da chiedere: “perché non ci avrebbe aiutati?”. Secondo me Dio ci ha dato un posto in cui vivere e la libertà di “gestirlo” come vogliamo: ma la libertà può portare anche alla distruzione di questo posto e lui non può fermarci; può solo mandarci dei campanelli d’allarme. A questo punto mi rimane una domanda senza risposta:”perché Dio non può fermarci?”

Alice Piccardi


Perché diamo sempre la colpa a Dio?

Dopo varie e profonde riflessioni sono giunto alla conclusione che quando veniamo colpiti da queste disgrazie che ci provocano immensi dolori diamo sempre la colpa a Dio.
All’inizio dei tempi noi abbiamo fatto una scelta essere indipendenti da Dio poter decidere da soli come quando un ventunenne se ne va di casa.
Ogni giorno dobbiamo superare un mucchio di prove è la vita una interminabile prova che colpisce tutti nessuno escluso.
Io credo che: primo bisogna ricordare che l’Italia ha un alto rischio sismico che sicuramente l’edificio che ospitava la scuola era vittima di speculazione per quanto riguarda i materiali usati quindi una colpa umana che non ha nulla a che fare con Dio.
Dio ci guarda, ci giudica, ma solo dopo il passaggio alla nuova vita ogni decisione è presa da Dio ma finche siamo sulla terra spetta a noi salvaguardarci dalle insidie della natura.
Perché poi se tutto dipendesse da Dio esistono le droghe? Lo stesso motivo per cui nel GIARDINO DELL’EDEN c’era il famoso albero con il frutto proibito: sta a noi non coglierlo non far uso di droghe o anche il fumo; sono tutti frutti proibiti da non cogliere.

Rossi Gabriele

E’ Dio? O non lo E’?

A mio parere Dio non c’entra niente; la scuola che è crollata ,di sicuro , non era a norma di regola. Il fatto che la scuola sia fatta col cartone non riguarda minimamente Dio , ma bensì quel -++-+-+ che l’ha progettata, ignaro di quello che poteva accadere.
Vorrei porre alcune domande a colui(o colei ) che ha progettato la “scuola”(anche se vado fuori tema…..)
Che cosa ha guadagnato costruendo la scuola con superficialità e materiali scadenti?
Non ha calcolato possibili calamità naturali(terremoti ,ad esempio…)anche nel nostro paese?
Le mamme dei poveri bambini rimasti vittime del crollo piangono tuttora la loro perdita ; i pianti e le grida di dolore arrivano fino al cielo dove Dio , stavolta, non può fare altro che guardare.
In conclusione posso dire che Dio non è il colpevole di tutto ciò e adesso possiamo solo “dimenticare” questo terribile incubo.

Mirko Salvo 2b

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Seconda C (liceo scientifico)

 

 

Un uomo

Il ruolo della Chiesa, dei preti, dei nostri parroci, se non sbaglio è quello di diffondere e infondere in noi la parola di Dio o meglio ciò che ha detto Cristo per mezzo della bibbia quindi di predicare la pace, la speranza e la verità pertanto il loro scopo dovrebbe essere quello di orientarci verso una radicata conoscenza e fede in dio e non verso uno scoraggiamentoo sulla sua esistenza e sul suo operato.
Un prete che dice pubblicamenta nel caso di una così grande tragedia come quella di San Giuliano : «Ma dov’ era in quel momento?».
Un prete che esprime il suo rammarico verso un avvenimento con queste parole è sicuramente un prete che sbaglia, che sbaglia come uomo perché errare è naturale.
Certo, per chi crede in Dio o meglio in ciò che è scritto nella bibbia, sentirsi dire queste parole è scoraggiante.
Sicuramente prima o poi si ci trova ad affrontare situazioni in cui si rimane abulici, inutili e si ci chiede come mai lui non c’era… lui c’era, solamente era lì come voi senza poter fare niente.
Non credo nella bibbia e tanto meno nel dio che ci descrive, credo solamente che dia qualcosa al disopra di noi e dentro di noi che ci guida nel corso della vita.
La fede è qualcosa di molto personale e invalicabile perché risiede all’interno di noi, nel nostro pensiero e nessuno mai potrà controllare perciò un parroco è un uomo pieno di fede, un uomo pieno di incertezze e dubbi che può sbagliare davati a un così catastrofico evento dove sono morte molte anime bambine e può come tutti pensare che non esista.
Può ricredersi e capire che in verità esiste.
Non faccio di una frase detta magari in un momento di sconforto una colpa perché se mi fossi trovata io al suo posto avrei sicuramente detto le stesse parole.
La vita a San Giuliano è scorsa veloce ed è passata sotto gli occhi di tutto piena di tragedie anche sotto gli occhi increduli del suo parroco.

Alma Benassi

Una frase che fa pensare

Poche settimane fa c’è stato un terribile terremoto in Abruzzo nel quale hanno perso la vita molti bambini, vittime innocenti di una catastrofe.
Questo per noi credenti è un’ennesima sfida, un mostruoso fatto da accettare. Noi crediamo in Dio perché ci tranquillizza pensare a questa persona immaginaria che ci vuole bene, che ci perdona ogni peccato e che ci guida verso la strada giusta.
Ma poi, quando accadono queste disgrazie, cosa possiamo pensare? Che era giusto così? Quelle piccole creature ingenue si meritavano di morire? Perché Lui ha voluto ciò?
Anche in un parroco, che dovrebbe essere l’annunciatore della parola di Dio, sorgono dubbi sul ruolo di questo Dio, il perché non abbia evitato tanta sofferenza e si chiede: “Ma Dio dov’era quando tutto questo è accaduto? Forse si era distratto?”
È veramente agghiacciante ciò che ha detto perché da un prete ci si aspettano parole di conforto, di speranza e non certo queste angosciose domande. Lui che è uno dei simboli del cristianesimo mette in dubbio questo? Lui ha avuto la vocazione e perciò deve esserne sicuro e deve rincuorare i parrocchiani insicuri, senza più una fede salda.
Ma è pure anche lui un uomo, una persona che ha bisogno di un punto di riferimento, che in questi momenti diventa sempre più incerto.Come fa a dire: “Dio era qui tra noi, come sempre” se neanche lui ne è più convinto?
Ha sicuramente sbagliato a dire quelle parole nell’intervista ma cos’altro poteva fare? Dire una frase ipocrita e fare finta di niente?
È giusto che anche un parroco, come uomo in grado di sbagliare, si ponga questi dubbi, anche se il suo compito sarebbe quello di rispondere, in qualche modo, a queste domande.

Sara

Dio c’è.

Trovo nella frase detta dal prete,della città incui è avvenuto il terremoto, una vena sicuramente sincera ma anche uno scetticismo nella costante presenza di DIO nella vita di ogni uomo.
E’ vero che è logico che questo, ad una tale tragedia si sia potuto sentire in pericolo, spiazzato, abbia potuto aver paura; ma al punto di decretare che “DIO SI FOSSE DISTRATTO” ………….!??
Questo……………….NO!!!!!!
Per carità, ammetto che sia stato sincero, poiché poteva evitare di dirlo, era un suo pensiero, eppure per essere sincero con tutti e onesto nei confronti di Dio per ciò che ha veramente pensato a pochi minuti dall’accaduto, in preda allo stato confessionale.
Rimane il fatto che un prete però è il portavoce della parola di Dio. Una persona che in ogni momento, che questo sia il più grigio, il più scuro e tragico confida in DIO e nella sua Misericordia.
Dar conforto, aiutare a credere ogni indivduo, ogni nostro briciolo di fede che ha bisogno di essere sostenuto in quel certo momento.
D'altronde la vocazione al servizio sacerdotale arriva dentro l’uomo, accendendogli un fuoco dentro che gli fa desiderare solo DIO, stare con lui, propagare la sua parola, aiutare i deboli, onorare Nostro Signore, ma cosa fondamentale avere fiducia in Lui.
Però questo prete non riesce ad esserlo, rendendo a tutti o quasi la presenza di Dio costantemente, un affermazione scettica.

Laena

Dio era lì.

Penso che dopo una simile tragedia molti uomini si siano chiesti dov’era Dio per cui è normale che anche un sacerdote, che è pur sempre un uomo, si ponga una simile domanda pensando che Dio si fosse distratto. Secondo me non bisogna accusare il prete per ciò che ha detto appena avvenuta la tragedia perché come ho già detto in simili momenti si possono dire cose che magari non si pensano.
Anche io ho pensato molto ai bambini morti nel crollo della scuola e anche a tutti coloro che hanno perso la casa a causa del terremoto e anche a me è sembrato un po’ strano che Dio avesse potuto far sì che avvenisse una simile tragedia.
In seguito ho capito che Dio in quei momenti non si era distratto ma era lì fra loro, fra i soccorritori arrivati dopo l’incidente e ha cercato di consolare coloro che soffrivano perché danneggiati dal terremoto.
Dio, anche se sapeva ciò che sarebbe avvenuto, non ha potuto evitarlo, poiché egli ci ha donato la libertà di scegliere e di decidere e, in questo caso, è l’uomo che ha sbagliato, costruendo la scuola in un luogo non idoneo e con materiali non adatti a resistere a scosse di terremoto.
Molte volte le stragi che avvengono sono causate da errori umani e certamente Dio non può intervenire ma solamente starci a fianco nel momento del bisogno e consolarci poiché lascia decidere a noi la nostra vita.

Debora Celere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Seconda D (liceo scientifico)

 

 


MA DIO C’ERA?

Forse Dio era veramente distratto mentre accadde il terremoto, forse non è riuscito a evitate tutto ciò..
Forse, forse, forse…secondo me, se una persone è convinta della propria fede, deve pensare che anche se Dio è onnipotente, essendo “un essere un umano un po’ speciale” può sbagliarsi anche lui, ma questi sbagli vengono ripagati con la morte di persone indifese.
Non è facile spiegare o trovare motivazioni a catastrofi come queste, forse l’unica cosa da evitare è ignorare la sofferenza dei parenti dei bambini morti, che si ritrovano, senza figli, senza casa e senza aiuto e forse l’unico appiglio che hanno è la fede in Dio che li può aiutare ad andare avanti.
Mi immagino quel giorno, il 31 ottobre , le festa delle streghe, e i bambini nella scuola elementare si stavano indaffarando a pensare un vestito pauroso da poter indossare quella sera, ma non sanno che la sera della tanto aspettata testa, la trascorreranno sotto le macerie soffocati da pietre, mentre noi ci stavamo divertendo non pesando ai terremotati. È un gesto egoistico? Si penso proprio di sì…non ho trovato non nemmeno il tempo di recitare una preghiera affinché si potesse risolvere tutto e tornare indietro ma purtroppo per fortuna non si può.
Dio, aiuta le persone in difficoltà, aiuta chi soffre, e cerca di stare più attento!!

Ballanti Martina

Non dimenticare e non incolpare

Secondo me Dio non si era distratto ma era in mezzo a noi perché Dio purtroppo è impotente di fronte a queste cose, chi lo vuole può cercarlo ed essere aiutato, ma spiritualmente.
Quando il parroco di San Giuliano di Puglia era là, che cercava l’aiuto di Dio ma non arrivava, ha avuto un momento di ripensamento e ciò è normale perché ventisei bambini che non ci saranno mai più non sono delle caramelle; il prete di quel paese non si trova di fronte a una cosa comune.
Dio secondo il mio parere avrebbe voluto evitare questa tragedia ma quando accadono cose materiali(disastri) lui non può intervenire; però Dio c’era in quel momento, era lì, in mezzo a quei genitori che non riuscivano a colmare quei momenti di rabbia, sgomento, sconforto e ci sarebbero molti altri aggettivi per descrivere il loro stato d’animo.
Sicuramente avrà pianto anche il Signore e avrà cercato di consolarlo ma purtroppo quel prete che è la guida spirituale di un paese ha come una grossa ferita dentro di se che difficilmente riuscirà a colmare.
Mi rivolgo a quelle persone che si sono interessate a questa vicenda e dico che non bisogna dimenticare e soprattutto non incolpare Dio di ciò che è accaduto; sinceramente mi è dispiaciuto molto anche quando nella scuola che frequento si è fatto un minuto di silenzio solo per il primo giorno perché bisognerebbe farlo più spesso.
Io non accuso Dio per tutto quello che è successo perché sono disgrazie che accadono all’improvviso e tutti noi siamo impotenti di fronte a queste cose che sono più grandi di noi.
Per finire io spero che Dio serva a qualcosa alle persone terremotate perché da avere una casa, bambini, famiglia non hanno più niente, si trovano al freddo, dentro tende, senza più la gioia di vivere.

Ballarotta Federico


SE DIO ERA VERAMENTE Lì perché NON LI HA PROTETTI?

Questa domanda è stata posta in un momento in cui moltissime persone avevano perso tutto ciò anche avevano: la casa,
Il primo a chiederlo è stato il prete della cittadinanza colpita dal terremoto e la sua risposta ha fatto pensare che perfino lui aveva perso le speranze riguardo a Dio.
Il controllo di dio su di noi è forse finito? Ci ha abbandonati? Ma nel giro di poche ore il prete ha dato una nuova risposta. un tetto, alcuni addirittura i figli.
Dice che Dio era lì , non se ne è andato. Eppure ha lasciato che la tragedia colpisse tutti senza dimostrare che era lì per proteggerci… Perché?
Forse era destino? Forse il prete, non volendo tradire Dio, continuando a porre fiducia in lui ha pensato a questo: Dio non può fermare le decisioni del destino.
Ma allora che senso ha dire che Dio ci protegge se poi tutto deve finire per destino?
Allora Dio era veramente distratto e in questo caso il destino non centra niente.
E’ difficile provare a capire perché è successo nonostante Dio fosse lì.
Il prete ha dato delle risposte molto diverse, che però possono anche essere entrambe valide. Infatti Dio poteva essere al nostro fianco come sempre, ma può darsi anche che si sia distratto un momento e la catastrofe è così avvenuta. Rimane sempre un enorme interrogativo a cui si può solo rispondere con probabili risposte. Perché? (ha lasciato che accadesse?)
Non credo che la sua scelta sia stata immutata. Se ha lasciato che il sisma colpisse quelle persone un motivo c’è e non credo che fosse una punizione per qualcosa. E’ qualcosa di più grande che però si può solo provare ad immaginare. Comunque può darsi anche che Dio abbia protetto in qualche modo quegli abitanti.
Magari era prevista una catastrofe ancora più grave e Dio ne ha solo diminuito i danni… chi lo sa?
Di certo se il motivo è questo , poteva proteggerci fino in fondo, ma sono convinta che dietro tutto questo ci sia una motivazione non spiegabile attraverso un semplice tentativo di risposta ad un grande Perché.
Rimane sempre una domanda aperta: Se Dio era veramente lì. Perché non li ha protetti?

Bencivenni Elisa

Forse Dio si era distratto

Quante volte si cerca di trovare una risposta ai perché che ci si pone quando le cose non vanno bene, quando tante persone muoiono innocentemente, improvvisamente…troppo presto…e si usa come risposta, come giustificazione, il fatto che magari in quel momento, da qualche altra parte nel mondo, stava succedendo una catastrofe di dimensioni maggiori, e Dio era là, per impedire che accadesse… e non è riuscito a salvare entrambe le parti.
Può soddisfare come risposta, o può solamente produrre molta più rabbia di quanta già uno non provi. Ma resta comunque il fatto che dei bambini sono morti e con loro le loro maestre. E allora come si può dire che Dio era lì, quando quella scuola è caduta sopra a tutte quelle persone, quando quegli aerei sono entrati nelle Torri Gemelle, quando milioni di uomini, di donne e di bambini vengono uccisi nelle guerre?
Va bene, alcuni si sono salvati e la loro vita è comunque importantissima, ma gli altri? Per permettere la salvezza di certe persone devono per forza morirne altre?
Penso che credere che ci sia qualcuno che ci protegge e che ci ama, sia ormai un paradosso….sono parole, tante parole che possono confortare e dare speranza, ma quando si aprono gli occhi e non si vede altro che morte, e distruzione, e sofferenza, quelle belle parole, quei discorsi tanto profondi, si frantumano contro tutto il dolore dei visi dei parenti che hanno perso una figlia, di una moglie che non avrà più suo marito, di un amico che non potrà più parlare e giocare, e scherzare con il suo compagno sepolto sotto alle macerie insieme a tanti altri.
Tutti, persino un prete non può fare altro che sentirsi abbandonato da Dio quando si sentono queste disgrazie. Perché siamo uomini, fragili, pieni di amore e di così tanto odio che siamo in grado di uccidere altri uguali a noi, anche senza un motivo, e siamo sempre pieni di domande, e di dubbi, perché la realtà è quella che si vede, non le parole che si sentono.
E continuiamo a sperare, a credere, a pregare….ma la gente muore, ogni giorno, inutilmente, senza che possa concludere quello che doveva essere il suo destino.
È con noi nei bei momenti, quando siamo felici. Ma quando arriva il dolore, dove va? Non deve essere la soluzione ad ogni problema, questo no, ma è qui per salvarci, non per lasciarci morire.

Margherita De Luca

Andare a fondo

Non è facile rispondere a tali domande, perché anche Dio di fronte a questi avvenimenti non può farci nulla.
Si, sarebbe bello creare un mondo tutto nostro, dove non esistono guerre, incidenti, terremoti ecc… ma purtroppo non possiamo. Al massimo possiamo creare un mondo attraverso la nostra immaginazione e chiudersi dentro essa con gli occhi chiusi, senza voler sentire, vedere quello che succede fuori. Andare avanti con le proprie forze senza voler essere aiutati da nessuno. Ma, poi?
Dov’è il beneficio di tutto ciò ?
Non possiamo giustificare Dio dicendo semplicemente che era distratto, o lo si accusa o lo si perdona come fa spesso lui con noi.
Secondo me non Era distratto, era lì, presente, a proteggere quei bambini e a guidarli in un posto dove potrebbero stare meglio.
Purtroppo gli incidenti succedono e non possiamo sempre accusare Dio di non essere presente, perché so che era lì insieme a loro, però lui non poteva toccare con una mano l’asfalto e fare così in modo che, tutto ciò non accadesse. Lui può solo amare e può solo proteggere il cuore di ognuno di noi.
Sicuramente in un momento di dolore tutti avrebbero accusato Dio, sarebbe stata la cosa più semplice perché davanti a questi disastri si cerca sempre d trovare un colpevole.
Non voglio assolutamente dire che non me ne frega niente, ma ognuno di noi ha una colpa. Si dice anche che l’edificio non fosse a norma, ma perché? Non si può escludere il fatto che un giorno potrebbe venire un terremo!
Quindi perché ci ostiniamo a dare le colpa a Dio?!
Per esperienza ho imparato che dare la colpa a Lui è inutile, inappropriato perché bisogna veramente andare a fondo su tutto, magari la risposta è proprio lì.

Martina Gozzi

MA DOV’ERA DIO MENTRE TUTTO QUESTO E’ ACCADUTO?

Non è facile rispondere a questa domanda, la quale purtroppo, invade la nostra mente e il nostro cuore.
Non è facile, perché davanti a simile tragedia, e alla perdita di così tanti bambini non si sa più cosa credere, cosa pensare.
Dio dov’era quando la morte rapì 26 vite? Perché Dio non le ha protette e salvate da una simile sorte?
Io personalmente non ho mai creduto in una “figura sacra” che mi proteggesse… ho sempre pensato che la vita fosse una battaglia che bisogna combattere da soli, a mio parere nessuno ci può aiutare.
Devo ammettere che a volte mi piace pensare di essere al sicuro… mi sono accorta però che non è così.
Molte persone non saranno d’accordo su quello che sto per dire; ma se Dio esistesse veramente non lascerebbe che simili tragedie accadessero…che morissero dei bambini, così tutto di un colpo. Dio non dovrebbe essere buono e proteggerci dal male?
Forse questa domanda che mi pongo è frutto della rabbia che ho dentro di me, probabilmente anche all’inesperienza e all’incapacità nell’affrontare queste tematiche.
Ho solo cercato di esprimere quello che sento; quello che c’è dentro di me in questo momento…

Alice Pizzi

MA DOV’ERA DIO IN QUEL MOMENTO?


Mi è stato detto fin da quando ero bambina che Dio è una persona buona sempre attenta a ogni cosa , a lui non sfugge mai nulla. ma dov’era Dio quando 26 bambini furono rapiti dalla morte ?Perché Dio non le ha protette? Perché ?
Ha lasciato che fossero uccisi dalla cosa più preziosa, nuova , fantastica il loro mondo la scuola.
Sono molto dispiaciuta per quello che è accaduto sono molto dispiaciuta per quelle mamme e per quei papà che hanno perso i loro figli in questa terribile tragedia.
Penso ancora a quel giorno mentre io ero a divertirmi loro sotto le macerie che urlavano piangevano.
Io credo in Dio anche se succedono queste tragedie gli rimango fedele…. Ma sono convita che Dio in quel momento fosse distratto.

Pizzi Francesca


SE DIO ERA VERAMENTE LI, PERCHE NON LI HA PROTETTI?

Anche io appena ho sentito al telegiornale quello che era accaduto ai poveri bambini di San Giuliano mi sono fatta questa domanda :”Ma dov’era Dio mentre tutto questo accadeva?”
Io credo in Dio , e credo anche che lui sia sempre presente e che ci osservi sempre, ma quando succedono fatti come questo non riesco a spiegarmi come possano essere capitati, perché Dio non ha fermato tutto questo, perché ha fatto si che tutto questo capitasse.
Non lo so, non so rispondermi…quelli che sono morti erano dei bambini che avevano ancora tutta la vita davanti…e ora non ci sono più. Dio non può essersi distratto, non è possibile, ma perché….non riesco a spiegarmelo.
Penso che la perdita di un figlio sia la cosa più terribile che possa accadere ad un genitore…immagino quanto ci stanno male quelle famiglie.
Ora alcune di quelle famiglie sono dentro ad un “prefabbricato”, “container”, non so esattamente il nome…comunque vivono all’interno di queste “tende” al freddo con poca luce ma con molta speranza.
Domenica ho visto “Buona Domenica” e ho apprezzato molto il fatto che molte persone “famose” a partire da Totti hanno messo all’asta dei loro oggetti per aiutare queste famiglie che non possono più vivere nelle tendopoli, soprattutto ora che la temperatura si è abbassata ancora.
Dio c’era, ne sono sicura, anche se non so ancora rispondere alla mia domanda.

Ranzolin M.Caterina

VI FARO’ SAPERE…

Dio era lì a salvare quelle vite scampate alla tragedia forse più meritevoli di altre o forse si trovava in chissà quale altro luogo ad impedire la caduta di un altro edificio, che avrebbe causato la sofferenza di molte più persone; o forse era impegnato nell’esaudire il desiderio di un singolo uomo. Ovunque fosse sapeva quello che sarebbe accaduto e se non se ne è curato o addirittura lo ha voluto lui, forse vuol dire che la tragedia doveva avvenire per portare a termine uno scopo, quale una punizione per qualcuno, o per realizzare un grande disegno che si realizzerà in futuro. Magari in paradiso c’era una grande carenza di anime da donare a prossimi nascituri e così è avvenuto il fatto.
Insomma, ciò che è avvenuto doveva succedere! A tutto c’è un perché, ma non sempre possiamo o riusciamo a scoprirlo.
Quindi…se è andata così…così doveva andare…e se un giorno vedrò Dio gli domanderò il perché e vi farò sapere…

Riberto Lorenzo 15\11\02