Pasqua e
Pensiero
Vorrei tentare di far corrispondere
l'evento pasquale con il pensare, che è la
tipica procedura dell'ambiente scuola.
Quindi mi chiedo: Che c'entra il pensare con la
Pasqua?
Intanto la Pasqua è
la festa della Ragionevolezza di questo mondo,
che senza la prospettiva della risurrezione rimarrebbe
un geroglifico incomprensibile. Bellissimo e assurdo.
L'evoluzione del mondo sarebbe la faticosissima preparazione
di una grande festa che poi non viene cinicamente
realizzata. Delusione totale perché tutto nella
vita è promessa di felicità. Illusi
e delusi. Ma se l'annuncio di felicità non
viene deluso, significa che non era illusorio. Non
essendoci Delusione il mondo non è Illusione.
La Pasqua rimbalza sul mondo un effetto di realtà
a perfetta portata della nostra mente. Si aprano le
scuole, si inizi la ricerca, ci si tuffi di testa
nel mare del mondo reale!
La Pasqua attesta che il Senso,
presagito e promesso dalle cose del mondo, è
reale e razionale, ma anche appetibile. Viene
unita alla parola Verità la parola Bellezza.
Il senso non è solamente coerenza logica e
affermazione di realtà. E' tutto questo unitamente
all'incanto seduttivo della Bellezza. Luce, mazzo
di fiori, schiena ondulata, nasino all'insù
è il senso mondo. A Pasqua vengono sciolte
le campane che chiamano cantando, che se-ducono, conducono
a sé. E poiché questo Sé è
l'autore della sicura bellezza del mondo, la mente
che segue il richiamo può ora appassionarsi
del canto e camminare cantando. "Canta e cammina,
cammina e canta", dice Sant'Agostino. La scuola,
che è luogo di educazione, introduce nella
sempre più vasta realtà con un'apertura
appassionata, lieta e fiduciosa.
Infine la Pasqua di Gesù
Cristo spalma di Nutella la Terra che il pensiero
afferra. Salvare una cosa le attribuisce valore
e preziosità. Forse non ce ne eravamo accorti,
ma questa vita era veramente preziosa se il salvarla
ha dissanguato il "Diletto bianco e vermiglio,
riconoscibile tra mille e mille" (Ct. 5,10).
Conoscere, dopo di allora, non è più
dominare; e Sapere fa ancora rima solo abusivamente
con potere. La conoscenza è rivolta a una realtà
vera e buona, e questa bontà strutturale non
lascia più il cercatore, che la sviluppa nel
suo metodo di lavoro: contemplazione recettiva di
una oggettività, umiltà e onestà
intellettuale, sapere mai disgiunto dalla finalità
etica, ricerca "filente", cioè amica
delle cose e delle persone a cui si riferisce.
La Pasqua esalta la conoscenza,
perchè questa possa esaltare l'amore.
Buona Pasqua
Massimo Zambelli
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