Signs
Ho
letto che il grande Mel si appresta a fare un film
su Gesù. Girerà parte del film ai Sassi
di Matera. A un giornalista della TV "La 7"
che gli chiedeva: «Se Gesù fosse vivo
oggi, sarebbe ebreo o palestinese?» con
evidente riferimento a carpirne lo schieramento (se
con Sharon o con Arafat) ha risposto in modo fenomenale:
«Se fosse vivo oggi? Ma lui è vivo
oggi. Ma non vive lì perché ci sono
troppi problemi. Voglio dire che ovunque l'odio è
così manifest, c'è una chiara indicazione
che lì c'è qualcosa di diabolico».
Bellissima risposta e tuttavia l'ultimo film SIGNS
di Gibson non è all'altezza di quella risposta.
Sono stato a vederlo.
Un prete anglicano perde la fede in seguito alla
morte della moglie avvenuta in circostanze del tutto
fortuite. Poi la ritroverà per un altro incidente
- occorso al figlio - anche qui in circostanze del
tutto fortuite ma a fin di bene.
Vero è che il caso è un concetto molto
vicino all'idea di fede come evento. E questa idea
della fede come evento nel film c'è; ma nel
film ci sono anche gli extraterrestri... e allora
sì, che ti viene da pensare che - forse per
il regista - chi opta per la fede sarebbe uno che
vede i fantasmi, un visionario.
Certamente,
gli extraterrestri sono un escamotage (il regista
li ridicolizza come nel film Attac) per indicare le
paure e gli incubi in cui è avvolta la vita,
la nostra vita che non possediamo. Ma non è
senza una ragione questo sentire da una parte che
non siamo soli e dall'altra l'incombente ostilità
di una presenza negativa, del male (leggi gli Ufo).
Mi sembra un capitombolo! un appellarsi ad una fede
spiritualistica, per carità, legittima ma una
fede non per "tutti" perché sbilanciata
sull'al di là... ovvero sulle proprie forze!
Insomma se uno il bernoccolo della religione non ce
l'ha? Forse tale dicotomia getta luce sulle premesse
luterane dello sceneggiatore più che dell'attore
Mel.
Sia
detto con rispetto per i fratelli cristiani. L'idea
di una chiesa, di un mondo e di amici è assente
nel film quasi come se fosse impossibile che Dio sia
davvero un altro che ti viene incontro, Uno che ti
viene incontro negli altri lì dove sei.
Non è un bel film, intendo nel senso dello
spettacolo: sempre in interni e in 4! Okey, va bene
per i bambini. Un po' meno per i giovani. Un paio
di essi in sala si lamentavano che di extraterrestri
se ne erano visti fino a quel momento solo tre (sic!)
Va beh, il mezzo è usato bene... Il tema di
una presenza nel reale era geniale ma mettere di mezzo
gli xtraterrestri in chiave "ostile" (E.T.
è lontano) ha incasinato tutto. Grande l'idea,
povero e modesto il film. Per chi si accontenta, ci
sono spunti divertenti e scappano diverse risate spontanee...
Giuseppe
Emmolo
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