«Mentre salivano, Langdon cercò di pensare a qualcos'altro
che non fos-sero le quattro pareti che lo circondavano. Riflesso
sulla porta lucida del-l'ascensore, vide il fermacravatta del
capitano: un crocifisso d'argento con incastonati tredici pezzi
di onice nera. La cosa era vagamente sorprenden-te. La croce era
nota come crux gemmata, un simbolo cristiano che si ri-feriva
a Cristo e ai dodici apostoli. Langdon non si era aspettato che
un ca-pitano di polizia ostentasse così apertamente la
propria religione. Comun-que, erano in Francia e il cristianesimo
non era una religione, quanto piut-tosto un di ritto di nascita.
«È una crux gemmata» disse all'improvviso Fache».
«Le sue trecento pagine — provvisoriamente intitolate
Sim-boli della sacralità femminile perduta — proponevano
alcune interpreta-zioni non convenzionali dell'iconografia religiosa
corrente e avrebbero certamente suscitato molte polemiche».
«Langdon sentiva che il suo accompagnatore era un uomo
difficile da accontentare. Si domandò se Fache sapesse
che la piramide, per esplicita richiesta del presidente Mitterrand,
era costituita di esattamente 666 lastre di vetro, una bizzarra
richiesta che era ancora oggetto di discus-sione da parte degli
appassionati di esoterismo, per i quali il 666 era il numero della
Bestia, ossia di Satana».
«Saunière appariva straordinariamente robusto per
un uomo della sua età, e la muscolatura era perfettamente
visibile. Si era tolto tutti i vestiti, li a-veva posati sul pavimento,
ben ripiegati, e si era sdraiato sulla schiena, nel centro dell'ampio
corridoio, allineandosi perfettamente con l'asse della sa-la.
Aveva le braccia tese all'esterno e le gambe divaricate come se
galleg-giasse sull'acqua del mare facendo il "morto"
o, pensiero ancora più maca-bro, come un uomo legato a
cavalli invisibili per essere squartato.
Poco sotto lo sterno di Saunière, una macchia di sangue
contrassegnava il punto in cui il proiettile era entrato nella
sua carne. La ferita appariva straordinariamente piccola, e ne
era uscita solo una macchia di sangue ne-ro.
Anche l'indice sinistro di Saunière era insanguinato; a
quanto pareva, era stato tuffato nella ferita per creare l'aspetto
più sconvolgente del suo ma-cabro letto di morte: servendosi
del proprio sangue come inchiostro e u-sando come carta il proprio
addome nudo, Saunière aveva disegnato sulla propria carne
un semplice simbolo, cinque linee rette che si incrociavano
in modo da formare una stella a cinque punte.
"Il pentacolo."
La stella di sangue, con al centro l'ombelico di Saunière,
dava al suo corpo una sorta di aria vampiresca o negromantica.
La foto che gli era stata mostrata era già abbastanza raccapricciante,
ma adesso, osservando con i propri occhi la scena, Langdon provava
una crescente inquietudine. "E se l'è fatto da sé."»
«Con stupore di Langdon comparve attorno al corpo del curatore
un cer-chio approssimativo. A quanto pareva, Saunière si
era disteso sul pavimen-to e aveva tracciato alcuni lunghi archi
attorno a sé, col risultato di inscri-vere il proprio corpo
all'interno di un cerchio.
In un istante, il significato divenne chiaro. ... Il cerchio era
l'elemento cruciale che gli era mancato fino a quel momen-to.
Simbolo femminile di protezione, il cerchio attorno al corpo nudo
del-l'uomo completava il messaggio di Leonardo, l'armonia di maschio
e fem-mina. A quel punto, però, la domanda era: perché
Saunière aveva voluto imitare un disegno famoso?».
«Langdon aveva appreso con stupore che il pianeta Venere
tracciava un pentacolo perfetto sull'eclittica ogni otto anni».