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A conclusione

di Giuseppe Emmolo

* Le bugie hanno le gambe corte...e quando si tratta di Chiesa siamo alle solite, cambia la forma ma l'anticlericalismo è quello di sempre:

"Se vi accorgete che qualcuno vi mente sempre, spudoratamente, non abbiate dubbi. Quello è certamente un vostro nemico. Nella guerra c'è il massimo della violenza e, parallelamente, c'è il massimo della menzogna. Ciascuno fa di tutto per diffamare l'avversario. Lo descrive come un essere malvagio, mostruoso, repellente. Inventa su di lui ogni tipo di calunnie... Anche la propaganda politica è menzognera. Si sforza di screditare l'avversario, non gli riconosce meriti e pregi ma solo difetti e turpitudini.

La diffusione della menzogna in qualsiasi ambito è sempre un segno di violenza e sopraffazione. Infine la menzogna sistematica in politica indica odio." (Francesco Alberoni, Corriere della Sera, settembre 2000)

Chi fossero veramente i comunisti nostrani ce lo dice Carlo Cassola in "Le passioni di un decennio" 1956, Garzanti

"Tutto un castello di sofismi con cui si giustificava la dittatura staliniana con tutti i suoi delitti (ma che dico? Una giustificazione avrebbe ancora avuto un senso: ma il fatto si è che si negava che Stalin fosse un dittatore e si negavano tutti i delitti) è crollato come un castello di carte. E voi mi venite a dire che il congresso del Pcus ha ribadito la linea togliattiana sulla via italiana al socialismo! Ma chi se n’è accorto di questa via italiana al socialismo? Togliatti è un ideologo che ignora i termini reali del dibattito politico. Mostra di non sapere che in Italia, in tutti questi anni, nei cinquantamila caffè della provincia italiana, il dibattito è stato unicamente pro o contro Stalin, pro o contro l’Urss, pro o contro le forche di Praga […]. Mai si è parlato o discusso della via italiana del socialismo, perché tutto l’atteggiamento ufficiale del Pci era orientato nel senso dell’accettazione supina, dell’adorazione della realtà sovietica."

Perché l' ANOMALIA degli ex comunisti italiani è ancora attuale ce lo spiega il noto opinionista del Corsera prof. Sergio Romano intervenuto di recente in un dibattito a Livorno sul Novecento (rivista di storia LINEA TEMPO, anno 2000, Ce.se.d):

"Italia e Francia sono i paesi in cui a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale comincia una grande ambiguità: il comunismo è antidemocratico e rappresenta una minaccia, ma al tempo stesso è il partito che ha maggiormente contribuito alla resistenza contro i tedeschi. Ecco quindi che in Italia si pone il problema di come considerare i comunisti: sono una componente fondamentale della nostra democrazia o sono una minaccia? Con questo problema abbiamo vissuto fino alla fine degli anni 80 ...Questa storia è finita: è morto il comunismo, è morta l'Unione Sovietica, il Pci ha fatto una "CONVERSIONE"...Che cosa accade quando una persona si converte? Accade molto spesso che porta con sé una parte della propria cultura, vorrebbe non rinunciare interamente al proprio passato, non vorrebbe in qualche modo dire a se stesso: "Ho sbagliato tutto" Ecco allora che i comunisti italiani, diventati socialdemocratici, sono fondamentalmente antirevisionisti, perché non vorrebbero che , nel rivedere la storia, si imputassero loro gli errori di giudizio e gli errori di comportamento che invece in alcuni casi hanno certamente commesso. Ecco, questa è la ragione per cui occorre essere revisionisti: non per vincere una battaglia politica ma perché non è giusto entrare nel nuovo secolo con una storia del secolo precedente scritta ad uso di coloro che non vorrebbero riconoscere gli errori commessi. "

PAPA PIO XII ANTICOMUNISTA RAZIONALE NON VISCERALE Quando l'ambasciatore d'Italia nel 1942 presentò istanza per sollecitare una dichiarazione in favore dei soldati tedeschi ed italiani impegnati nella campagna contro la Russia bolscevica, Pio XII rifiutò.



Breve bibliografia

Una ricerca storica, recente e innovativa, sulla rete di aiuto imbastita dalla Chiesa a favore dei perseguitati dai nazisti è in "Uomini e lager" a cura di Giuseppe Emmolo ed. ce.se.d associazione Diesse (tel. O2/606377); emerge la genialità e l'inventiva di uomini che per aiutare il prossimo misero a repentaglio la propria vita, riattivando le catacombe e in qualche caso escogitando soluzioni incredibili!

Altri testi :

1) Padre Pierre Blet, "Pio XII e la Seconda Guerra mondiale negli archivi vaticani", ed. Paoline,

2) Margherita Marchione, "Pio XII e gli ebrei" ed. Pan Logos

3) Igino Giordani, Pio XII - un grande Papa

4) Paul Duclos, Le Vatican et la deuxième guerre mondiale

5) Massimo Caprara, Togliatti, il Komintern e il gatto selvatico, ed. Bietti

6) Carlo Cassola , Le passioni di un decennio, 1956, Garzanti

7) riv. Linea Tempo, AA.VV., n. 3 dic. 1999

8) Quirino Paganuzzi, Pro papa Pio, ed. Omicron

9) De Felice, Gli ebrei italiani sotto il fascismo

10) Breitman, Il silenzio degli alleati, Mondadori